
La WWE Hall of Fame è un riconoscimento che la compagnia concede a lottatori e personalità varie che per i più disparati motivi hanno contribuito a scriverne la storia. Istituita nel 1993, i criteri di assegnazione sono i più disparati e nel corso del tempo si sono estesi anche a figure diverse rispetto allo spirito originario.
L'idea di creare una propria "arca della gloria" venne alla WWF in seguito alla tragica morte di André the Giant a soli 46 anni di età. Di conseguenza il 22 marzo 1993 l'amatissimo atleta francese divenne il primo e unico membro della Hall of Fame, e tale rimase per un intero anno. Dal 1994 al 1996 avvennero quindi sette nuove introduzioni all'anno, prima che il riconoscimento fosse sospeso.
Nel 2004 l'ormai WWE decise di riproporre e ripopolare la sua Hall of Fame, rendendola un evento legato all'edizione annuale di WrestleMania. Da allora, infatti, tutti i nuovi introdotti o chi ne fa le veci (in caso di indisponibilità o decesso) tengono un discorso pubblico in una notte di gala che precede di due giorni la disputa dello show più importante dell'anno.
Già dal 2004 una sezione della Hall of Fame fu destinata all'arca delle celebrità che hanno contribuito alla fama della WWE. Il primo, in tal senso, fu l'ex giocatore di baseball Pete Rose che prese parte a tre edizioni consecutive di WrestleMania tra il 1998 e il 2000. La più controversa induzione resta comunque quella di Donald Trump nel 2013, pesantemente contestata dai detrattori dell'ex presidente Usa dopo gli attacchi a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.
Dal 2016 esiste una ulteriore sezione chiamata Legacy, e in cui si premiano lottatori della prima metà del '900 che hanno contribuito secondo la WWE "all'eredità che il wrestling ha raccolto" (nel 2019 l'onorificenza è stata conferita tra gli altri al pugile italiano Primo Carnera). Nel 2015, primo anno dopo la morte di Ultimate Warrior, si assegna invece anche il Warrior Award. Quest'ultimo premio va a persone spesso comuni, e non di rado di giovanissima età, che vivono "con incrollabile forza e perseveranza" una vita in realtà molto difficile. L'onorificenza andò per primo a Connor Michalek, un bimbo morto di tumore a poco più di 8 anni d'età e che commosse il mondo decidendo di trascorrere gli ultimi mesi della sua vita a stretto contatto con Daniel Bryan. E quest'ultimo, laureatosi WWE World Heavyweight Champion a WrestleMania XXX, dopo la vittoria abbracciò lo sfortunato bambino prima di chiunque altro.