Goldberg in questa sua seconda avventura in WWE se la sta spassando molto di più rispetto a quanto avvenne nel 2003 e 2004, quando già ebbe una breve esperienza con la compagnia di Stamford. E il WWE Universal Champion ha provato a spiegarne i motivi durante il podcast di Edge & Christian.
"Posso sedermi a conversare con Vince McMahon, riesco a guardarlo negli occhi e a parlare sinceramente.
Mi sarebbe tanto piaciuto avere questo rapporto con lui già la prima volta - ha confessato Da Man -. Adesso è cambiata completamente rispetto ad allora, chissà se è perché siamo entrambi più vecchi.
Non saprei dirlo".
E poi ci sono i colleghi wrestler, sostanzialmente tutti più giovani di lui. "Mi sento come un padre per lui. Mi fa molto piacere la calorosa accoglienza che mi hanno riservato. Mi hanno ringraziato di essere diventato parte dello show e dicono che sono tutti miei fan, è una cosa davvero carina.
Questo gruppo di ragazzi è davvero formidabile. Io non sono qui in pianta stabile, ma lo zoccolo duro dello spogliatoio è composto da atleti del massimo livello. E sono persone diverse rispetto a quelle che c'erano una volta", ha spiegato Goldberg.
Il riferimento è alla tanto rimpianta Attitude Era.
"E' cambiato tutto, i personaggi grandiosi di un tempo non esistono più - ha osservato il campione di Raw -. La situazione odierna non è facile da spiegare, tutto è più organizzato. La chiave sta nel fatto di mettere sotto contratto gli atleti in grado di fare quel tipo di cose, che magari sono di meno rispetto a un tempo.
Ma poi bisogna farli andare sul ring e fidarsi di loro".
E proprio su quest'ultimo punto, probabilmente, l'attuale WWE ha qualche margine di miglioramento.