Nel corso degli anni, siamo venuti a conoscenza di decine e decine di parole che Vince McMahon e la sua WWE non volevano che i loro atleti utilizzassero davanti alle telecamere della compagnia. Tra queste abbiamo trovato addirittura termini come wrestling o wrestler, cosa abbastanza ironica, visto che la disciplina a cui assistiamo settimanalmente si chiama proprio così.
Dopo l'uscita di scena del Chairman nell'estate scorsa, sembrava che tale lista di parole bandite potesse essere abbandonata e invece a quanto pare, la prassi sarebbe rimasta in vigore, ma con molte meno parole incluse, a differenza del passato.
Nelle ultime ore, l'ex writer della WWE Dave Schilling, ha voluto rivelare con una foto sul suo profilo Twitter, la lista di queste parole, aggiungendo anche un commento su Becky Lynch ed il suo famoso motto "Becky Two Belts", quando vinse entrambe le cinture di campionessa di Raw e SmackDown.
Nel suo intervento online, l'ex writer ha infatti scritto:
“Becky Two Belts” was an adlib. The word “belt” was not allowed then, so I assumed Becky would get in trouble. Instead, they sold t-shirts.
pic.twitter.com/wWLvk8DYHa — Dave Schilling (@dave_schilling) March 16, 2023
"Becky Two Belts è stata un'improvvisazione. La parola 'belt' non era consentita, quindi presumo che Becky sia finita nei guai. Invece, alla fine ci hanno venduto le magliette".
Le parole sono ancora vietate dalla WWE?
Le parole che Vince McMahon aveva inserito nella sua "lista nera", erano parole che secondo lui e la dirigenza WWE potevano recare danno all'immagine della WWE, in un modo o nell'altro.
Come vediamo nella foto postata in alto, tra i tanti termini c'erano anche parole paradossali come "DQ, Belt, Blood, Hell, Feud". Ricorderete sicuramente anche quando Vince McMahon si infuriò con Braun Strowman, per aver chiesto una "title shot" in diretta a Monday Night Raw, con il Chairman che lo riprese nel backstage e con questa storia che fece in poche ore il giro del mondo.
A quanto pare, al momento Triple H avrebbe tentato di eliminare alcune delle parole dalla lista di quelle bandite dalla compagnia, ma alcune rimangono "intoccabili", sia per volere di Vince McMahon, sia per quello dei vari sponsor che pagano milioni di dollari alla WWE.
Ricordiamo come la WWE sia un'azienda con un prodotto incentrato su famiglie e bambini al di sotto dei14 anni, quindi i toni utilizzati, i termini e le parole devono essere scelte con cura, per non recare danno a nessuno, nemmeno il pubblico più sensibile.