The Undertaker: "Quello contro Batista è uno dei miei match più sottovalutati"
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 2194
Nel corso degli anni, The Undertaker è diventato il simbolo indiscusso di WrestleMania. La leggendaria ‘Streak’ del Deadman nello ‘Showcase of the Immortals’ è stata una delle maggiori attrazioni per il pubblico negli ultimi decenni.
Anche dopo che Brock Lesnar ha spezzato la mitica striscia di imbattibilità a WrestleMania 30, il Becchino ha continuato a rimanere la principale attrazione per i fan nell’evento più atteso del calendario.
Il ‘Phenom’ ha disputato il suo ultimo match nella prima notte di WrestleMania 36. Taker, in veste di ‘American Badass’, si è scontrato con Aj Styles in un ‘Boneyard match’ a dir poco elettrizzante.
All’interno della docu-serie ‘The Last Ride’, il sette volte campione del mondo ha confidato di non essere più in grado di sostenere gli sforzi richiesti dal wrestling professionistico. Il suo ritiro è stato annunciato durante le Survivor Series 2020, laddove 30 anni prima era cominciata la sua lunghissima epopea.
Ospite nell’ultima edizione di ‘WWE The Bump’, The Undertaker ha ricordato il suo match contro Batista a WrestleMania 23 (valevole per il titolo dei pesi massimi).
I ricordi di The Undertaker
“Abbiamo disputato davvero un grandissimo incontro” – ha ammesso il Deadman.
“Batista aveva intenzione di salire sul ring e rubare la scena. Nonostante si trattasse di un match valevole per il titolo, non eravamo stati programmati nel main event e Batista si era sentito offeso. Penso che sia stata una delle mie migliori contese a WrestleMania, ci siamo divertiti moltissimo.
Eravamo in sintonia fra di noi e le cose sono andate per il verso giusto” – ha aggiunto Undertaker. Il Becchino ha parlato anche della sua esperienza lavorativa con Shawn Michaels: “Per qualche strana ragione, abbiamo sempre avuto una chimica formidabile sul ring.
Nell’arco della mia carriera, non sono sempre stato un estimatore di HBK a livello umano. Tuttavia, non posso negare che sia stato il miglior compagno con cui abbia mai lavorato. La perfezione non esiste, ma io e Shawn abbiamo realizzato un qualcosa di magico a WrestleMania. Non riesco nemmeno a descrivere l’atmosfera che si respirava nell’arena”.