Taya Valkyrie invita i fan a smettere di supportare la WWE



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Taya Valkyrie invita i fan a smettere di supportare la WWE

Gli effetti della pandemia globale si sono abbattuti in maniera travolgente su ogni settore, incluso quello dell’intrattenimento sportivo. La WWE è stata obbligata a rilasciare un gran numero di superstar e addetti ai lavori nell’ultimo anno e mezzo.

Le arene vuote e la successiva crisi hanno indotto la compagnia a prendere una serie di decisioni drastiche, vista anche la repentina ascesa della All Elite Wrestling. Grazie agli innesti di CM Punk e Bryan Danielson, l’azienda di Tony Khan è riuscita a prendere il sopravvento nella fascia demografica che va dai 18 ai 49 anni.

Nelle scorse ore, abbia assistito ad una nuova ondata di licenziamenti da parte della federazione di Stamford. Talenti del calibro di John Morrison e Tegan Nox hanno dovuto fare i bagagli tra lo stupore collettivo. Quello dell'ex campione Intercontinentale è senza dubbio il nome più altisonante, complice il forte legame di Morrison con il WWE Universe.

La compagnia ha rilasciato anche Isaiah ‘Swerve’ Scott, Ashante ‘Thee’ Adonis e Top Dolla (membri di Hit Row). All’inizio di questo mese, era stato licenziato B-Fab. L’ex stella della WWE Taya Valkyrie, moglie di John Morrison, ha utilizzato il suo profilo Twitter per scagliarsi contro Vince McMahon e soci.

Taya Valkyrie non ci sta

“Invito i fan a smettere di supportare un’azienda che ha zero rispetto per i suoi talenti. Se amate davvero il wrestling professionistico, spendete i vostri soldi per altre compagnie. La WWE ha sbagliato di grosso.

Dal punto di vista etico, Vince McMahon e la dirigenza si sono comportati in maniera orribile” – ha twittato Taya Valkyrie. Di recente, l’ex WWE Champion Bryan Danielson ha espresso la sua opinione sull’argomento: “Comprendo la ragione di tutti questi licenziamenti, ma al tempo stesso mi sembrano ingiusti.

I profitti tendono ad essere sempre la cosa più importante per le aziende. Non voglio denigrare Vince McMahon, ho imparato tantissimo da lui, ma le decisioni delle aziende possono far male alle persone. Credo che Tony Khan abbia lasciato andare solo tre persone da quando è scoppiata la pandemia e tutte per motivi disciplinari”.