Jon Moxley racconta un retroscena tra lo Shield e John Cena in WWE
by RACHELE GAGLIARDI | LETTURE 2736
Nel suo nuovo libro, MOX, l’ex membro dello Shield in WWE, Jon Moxley, che a quel tempo si faceva chiamare Dean Ambrose, ha voluto raccontare qualcosa di particolare ai suoi fan riguardo la stable e John Cena.
L’uomo ha descritto come lo Shield avrebbe dovuto perdere per la prima volta contro John Cena, Ryback e Sheamus a Elimination Chamber 2013. Dean Ambrose, Roman Reigns e Seth Rollins hanno comunicato le loro preoccupazioni con al presidente della WWE Vince Mcmahon, che ha accettato di cambiare il risultato.
"Se noi fossimo andati là fuori con Cena e le avessimo prese e fossimo stati schenati come chiunque altro, saremmo diventati come chiunque altro,” ha scritto Moxley. "Ci avrebbe uccisi. Mi ricordo, ero in macchina con una sensazione di disagio nello stomaco. ‘C***o non lo farò’ dissi. ‘Se ci licenziano o veniamo sovrastati da Cena e uccisi… siamo comunque spacciati.”â
Jon Moxley pensava che la credibilità dello Shield avrebbe sofferto se fossero diventati un altro gruppo di giovani star che hanno perso contro John Cena. Tre anni prima, un'altra fazione poco raccomandabile, il famoso Nexus, non si riprese mai dopo che la squadra di Cena lo sconfisse a Summerslam 2010. Queste sono sicuramente cose che insegnano a prendere delle decisioni con più calma, anche perché con la popolarità di Cena non si scherza.
Andando avanti…
Per fortuna Vince cambiò idea e lo Shield non perse contro Cena, ma qualche mese dopo venne sconfitto comunque in un six-man tag team match, nel 2013, contro il trio formato da Daniel Bryan, Kane e Randy Orton.
Moxley ha precisato anche che spesso i tre si sono opposti alle idee del team creativo, esponendo la loro idea su come poter migliorare le cose per non rovinare il loro status, che è sempre stato molto elevato come gruppo.
"Saremmo andati su una lunga striscia di imbattibilità nei six-man tags,” Moxley ha continuato. "Gli scrittori hanno continuato a cercare di farci battere. Ci rifiutammo di volta in volta, rimanendo uniti. A volte diventava decisamente imbarazzante, ma avevamo forza nella solidarietà. Conoscevamo l'equità in quello che avevamo costruito e non eravamo disposti a darla via."