Roman Reigns, la WWE gli cambia i piani. E lui: "Mi pushano anche perche' mi fischiate"
by MARCO ENZO VENTURINI
Roman Reigns campione universale è una prospettiva tutt'altro che da scartare nel futuro immediato della WWE. Domenica alla Royal Rumble il Mastino tenterà l'assalto al titolo detenuto da Kevin Owens e lo farà con Chris Jericho costretto a restare chiuso in una gabbia per squali.
Questa stipulazione sembra favorire l'ex membro dello Shield, e peraltro diversi addetti ai lavori ritengono che il fatto di aver perso la cintura di campione degli Stati Uniti contro Y2J è stato funzionale proprio a renderlo "libero" di puntare al titolo massimo di Raw senza zavorre.
Poi ci sarà da costruire WrestleMania, e un piccolo dettaglio sembra suggerire un passo indietro da parte della WWE.
Da tempo si parla infatti di uno scontro tra Reigns e Strowman al Grandaddy of Them All, scontro fortemente voluto da Vince McMahon che crede ciecamente nella bontà di mandare il top face della compagnia contro un mostro da abbattere.
Ultimamente sembrava che questo progetto fosse pronto ad essere accantonato, in considerazione dell'acerbità a grandi livelli di Strowman, ma anche dell'odio sempre più diffuso nei confronti di Roman Reigns.
A quanto pare però a Stamford potrebbero averci ripensato.
'Ringsidenews', infatti, ha notato come la WWE stia già iniziando a pubblicizzare gli eventi live post WrestleMania e in questi sono ora previsti dei match proprio tra Roman Reigns e Braun Strowman.
Certo, questo non è un inidizio sufficiente a determinare quale main event abbiano in testa in WWE per il Grandaddy of Them All, ma fornisce comunque un'indicazione da non sottovalutare.
Una cosa però è certa: nel futuro di Roman Reigns non è previsto un turn heel.
E a confermarlo è stato lui stesso al podcast di ESPN 'Cheap Heat', affermando: "Quando salgo sul ring ci sono rumori e cori di ogni tipo, si scatena un vero pandemonio. Ma le reazioni miste a me piacciono, mi piace anche che ci siano fette di spettatori contrapposte tra loro, perché questo aumenta ancora di più la confusione.
Cori di approvazione o di disprezzo non mi cambiano nulla, voglio solo tirare fuori il massimo dai fan e dare loro la possibilità di esprimerlo nel modo più chiaro possibile".
Il tre volte campione del mondo ha quindi spiegato di non aver alcun motivo di cambiare atteggiamento nei confronti di colleghi e fans, perché non ha motivo di cedere alla rabbia da quel punto di vista: "Io penso che alla fin fine il fatto di essere fischiato ha contribuito al mio push.
Quando ti ritrovi in pubblico e parte il gioco di qualcuno che fischia e altri che acclamano, in quel momento si scatenano forti emozioni. Ma secondo me chi si impegna per migliorare sempre più nel suo mestiere possa usare le contestazioni come stimolo per fare meglio, e proprio questo è quello che succede a me.
Qualcuno potrebbe prendere i fischi come qualcosa di negativo, ma non io. Alla fin fine quello che succede è che migliaia di persone si mettono ad urlare, forse in prevalenza contestando, ma comunque al centro dell'attenzione ci sono io. Perciò dovrò pur fare qualcosa di buono, no?".
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