Botto SmackDown, Raw in crisi: ora e' allarme rosso



by MARCO ENZO VENTURINI

Botto SmackDown, Raw in crisi: ora e' allarme rosso
Botto SmackDown, Raw in crisi: ora e' allarme rosso

WWE Raw sta facendo grande fatica in queste settimane, mentre SmackDown è in decisa crescita. Il boom dello show blu, però, rischia di avere gravi conseguenze per il gemello rosso e - forse - per l'intera organizzazione della WWE.

Qualche tempo fa in America era esplosa velocemente (e altrettanto velocemente tramontata) la voce di una possibile cancellazione di Raw.

Al momento pare molto difficile vedersi concretizzare uno scenario simile, ma i dati parlano chiaro e sono allarmanti:


In base a questa analisi si può capire quanto SmackDown abbia quasi raggiunto i dati d'ascolto di Raw.

Ma, a dispetto delle primissime impressioni del post Draft, questo non è dovuto a un sostanziale aumento dei rating dello show blu, rimasti sostanzialmente in linea con quelli fatti registrare la settimana dopo la suddivisione in due del roster.

Certo, tali dati erano in grande crescita rispetto al trend di inizio 2016, ma da allora sono rimasti stazionari. Chi invece ha subito un vero e proprio crollo è stata Raw.

Al netto delle inevitabili giustificazioni per lo show rosso (a partire dai diversi, gravi infortuni che hanno colpito i suoi lottatori, a partire da Finn Bàlor), il quadro sembra tutt'altro che tranquillizzante.

L'ha sottolineato, nell'ambito del 'MSL & Sullivan podcast', anche Kevin Sullivan.

Si tratta di una voce decisamente autorevole, trattandosi del principale booker di WCW Monday Nitro all'epoca della celeberrima Monday Night War, che vide la WCW dapprima sovrastare una WWF in grande difficoltà, per poi crollare di fronte all'egemonia della federazione dei McMahon.

Un'egemonia che addirittura causò il fallimento della WCW.

"Questi numeri vanno presi in attenta considerazione, perché stanno erodendo i programmi della WWE e alla lunga rischiano di far crollare il business.

E questo potrebbe succedere non in dieci anni. Di questo passo il peggio potrebbe arrivare anche entro tre anni - l'analisi di Sullivan -. Gli ascolti continuano a crollare, se ora gli spettatori di Raw sono 2,7 milioni e quelli di SmackDown sono 2,4 presto potrebbero arrivare rispettivamente a 2 e 1,8.

E a quel punto si dovranno rinegoziare i contratti con l'emittente USA Network, ma il potere della WWE potrebbe essere cambiato".

Le chiavi per uscire da tale crisi galoppante potrebbero essere due. La prima è quella di privilegiare gli eventi live e il WWE Network, tagliando le spese e alcuni contratti tra i più onerosi tornando a puntare sulla "lotta" vera e pura.

Questa soluzione tra l'altro permetterebbe a ROH, Lucha Libre, NJPW e TNA (se sopravvive) di crescere e prendersi una quota di mercato. La seconda è quella di tornare alle origini, facendo talent scouting nelle palestre dove si esibiscono anche solo una cinquantina di ragazzi e si potrebbero nascondere i campioni del domani, tirando leggermente e forse temporaneamente i remi in barca dai progetti di espansione in tutto il mondo.

Questo aiuterebbe a riallacciare i rapporti con lo zoccolo duro dei fan americani, ma certo rappresenterebbe un deciso passo indietro nei piani di espansione globale della WWE. Un'espansione che, però, in questa precisa fase storica sembra difficile da gestire.

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