Donald Trump non sarà rimosso dalla WWE Hall of Fame.
Il magnate newyorkese, candidato alle presidenziali degli Stati Uniti per il Partito Repubblicano, è finito nell'occhio del ciclone per le sue esternazioni a sfondo razzista, antimusulmano e a favore della pena di morte.
Inoltre ha chiesto di chiudere internet, perché agevolerebbe il compito dei terroristi.
E' quindi partita una petizione al fine di cancellare il suo nome dall'Arca della Gloria della federazione di stanza a Stamford, che però ha comunicato che questo non avverrà.
"La WWE non è nel business della politica e non ha in programma di rispondere ad alcuna questione inerente al dibattito politico", si legge infatti in una nota affidata al 'Boston Herald'
Per completezza d'informazione occorre ricordare che Linda McMahon, moglie del patron Vince, in passato è stata candidata al ruolo di senatrice proprio per il Partito Repubblicano e che anche l'ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, anch'egli repubblicano, fa parte della Hall of Fame.
Inoltre Jesse Ventura è stato Governatore del Minnesota per il Partito Riformista. Altro noto sostenitore del Partito Repubblicano è Ric Flair (che in passato valutò di candidarsi per la poltrona di governatore della North Carolina), mentre Glenn Jacobs (Kane) è un repubblicano libertariano. Uno dei più noti lottatori della WWE vicini al Partito Democratico è invece Mick Foley.
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