Daniel Bryan, in India per promuovere il ritorno della WWE nel Paese asiatico, ha rilasciato un'intervista con alcune interessantissime dichiarazioni sullo stato attuale della compagnia e sulle sue sensazioni in questo periodo lontano dal ring.
"Oggi si lotta per cinque ore a settimana, tre a Raw e due a SmackDown.
La generazione che ci ha preceduto lottava per trovare un minimo di esposizione, noi siamo alle prese con la sovraesposizione. Chi riesce a far fronte nel migliore dei modi alla sovraesposizione e a non annoiare il pubblico è chi riesce a combattere per anni - ha dichiarato a 'The Statesman' l'ex campione dei pesi massimi WWE -.
Chi riesce a interagire con la gente sempre e comunque, con tutte le variabili del caso, è naturale che diventi popolare".
E nonostante la grande popolarità (i suoi "Yes" ancora riecheggiano in ognuna delle arene che ospitano eventi WWE) ora 'The Goat Face' è costretto a guardare dal divano di casa: "E' una situazione molto frustrante.
Per tutti questi anni lottare ha rappresentato anche una valvola di sfogo. Quando ero nervoso ho sempre potuto sfogarmi correndo, saltando, calciando. Ora non posso farlo ed è veramente difficile, anche perché mia moglie fa wrestling e io resto seduto a guardare".
Ma di tutti gli atleti con cui DB ha lavorato ce n'è uno che spicca sopra tutti gli altri e che il campione infortunato vuole ricordare: "Kane.
Lavorare con lui è stato uno dei momenti più belli della mia carriera. Mi ha fatto salire di livello, riuscivamo a catturare l'attenzione della gente che non vedeva l'ora di vederci dal vivo o in televisione. Lui lotta da tantissimo tempo e ha affrontato tutti i più grandi, inclusi Stone Cold e The Rock.
E' stato molto istruttivo cooperare con lui. Kane è un essere umano straordinario, averlo intorno è un vero piacere".