Donald Trump ama la WWE e la famiglia McMahon è molto vicina a Donald Trump. Un dato tanto noto quanto incontrovertibile. Ma che sembra stare sfuggendo al Presidente degli Stati Uniti.
Trump in queste ore ha infatti proseguito la sua campagna contro i media americani, che a suo modo di vedere lo attaccano producendo notizie false con il solo scopo di metterlo in cattiva luce. Nel suo mirino questa volta è finita nientemeno che la CNN, primo canale mondiale nella storia a trasmettere notizie 24 ore su 24.
Notizie troppo "anti Trump", però, per l'attuale inquilino della Casa Bianca che ha tramutato il nome dell'emittente in FNN (Fake News Network) e FraudNewsCNN. Non solo questo, però. In un tweet pubblicato domenica in mattinata ha infatti messo il logo della CNN al posto del volto di Vince McMahon in un'animazione del famoso (ormai famigerato) segmento di WrestleMania 23 in cui lui stesso rifilava un braccio teso al Boss della WWE per poi rifilargli una serie di pugni una volta steso a terra:
#FraudNewsCNN #FNN pic.twitter.com/WYUnHjjUjg
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 2 luglio 2017
Un problema, dato che a pubblicare il breve filmato (simile a moltissimi altri che si potrebbero scovare nel web) non è stato un utente medio di Twitter, ma il Presidente degli Stati Uniti. E nei suoi confronti gli attacchi sono stati fortissimi e da parte di tutti. Anche esponenti del suo stesso partito, come l'ex portavoce del Presidente repubblicato George W. Bush, Ari Fleischer: "Per alcuni sarà divertente. Io lo trovo di pessimo gusto. Non mi è mai dispiaciuta una buona 'battaglia' con la stampa. È parte della nostra democrazia avere opinioni diverse. Ma questo è troppo". Stringato il commento della stessa CNN: "E' un giorno triste quando il presidente degli Stati Uniti incoraggia la violenza contro i reporter".
E il fatto che con questo tweet Trump abbia promosso la violenza è uno dei temi più utilizzati nei commenti al contenuto. Con la WWE che ancora una volta finisce nella bufera per "colpe" non sue. E l'opinione pubblica americana e mondiale che si ritrova a parlare di WWE per qualcosa che nulla ha a che fare con il wrestling, disciplina utilizzata da Trump per i suoi scopi personali e soprattutto disciplina che ancora una volta ci fa la figura del passatempo adatto ai violenti e agli ignoranti. Senza averne alcuna colpa.
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