Nel corso degli ultimi anni il rapporto tra Bad Bunny e la WWE si è intensificato sempre di più, culminando con il ritorno della compagnia a Porto Rico in quel di Backlash. Il rapper di fama mondiale si è reso protagonista di una grande performance contro Damian Priest, impressionando fan e addetti ai lavori.
Ma come si è deciso di coinvolgerlo nel mondo della WWE? A rispondere ci ha pensato il presidente Nick Khan durante una recente conference call: "Era l'ottobre del 2020, quindi ancora in piena pandemia, e avevo visto Bad Bunny sulla copertina del New York Times.
Era già un artista noto ma non era ancora diventato il rapper più ascoltato in streaming. Uno dei miei colleghi mi fece vedere questo suo post su Instagram in cui imitava il gesto dell'acqua di Triple H durante una partita dei Miami Heat.
Mi disse che era un grande fan della WWE". "Quindi lo abbiamo chiamato e gli abbiamo chiesto se fosse interessato" ha aggiunto Khan. "Bad Bunny ha accettato senza batter ciglio e quando ha debuttato da noi la percentuale di pubblico spagnola è aumentata del 30/40%.
Quindi la sua presenza ha dato un grande boost al nostro prodotto".
I piani originari per Bad Bunny a Backlash
A quanto pare lo Street Fight Match non era il piano iniziale per Bad Bunny. A parlarne ci ha pensato Sean Ross Sapp del sito Fightful: "Bad Bunny era previsto per un ritorno un match di coppia con Rey Mysterio, contro il duo della Judgment Day Damian Piest e Dominik Mysterio.
Le cose sono poi cambiate in questa direzione ed i piani hanno preso comunque questa strada, ma il match è stato cambiato in un match singolo". Il rapper ha anche ammesso che il suo match a Backlash è stato il più duro a oggi e che temeva di morire: "Ho sofferto.
Sì, mi sono fatto male. Mi sono fatto male. La mia schiena, la mia schiena. Tutto il mio corpo, fratello. Tutto il mio corpo. Sentivo che stavo per morire dopo quel match. Pensavo davvero che sarei morto dopo il match, ma fa parte della cosa".