Undertaker: "Quella volta che Hulk Hogan mi accusò di avergli fatto male"
by ROBERTO TRENTA | LETTURE 8082
Due dei mostri sacri della disciplina dle pro-wrestling in generale, specialmente se si parla di WWE, sono indubbiamente The Undertaker ed Hulk Hogan, personaggi conosciuti in tutto il mondo, anche al di fuori della disciplina del pro-wrestling e che molto hanno dato alla creazione della fama del wrestling nel mondo.
Entrambi gli atleti sono ormai ritirati, ma ogni tanto tornano a parlare del loro rapporto sul ring in alcune interviste. In una delle sue ormai non più recenti, rilasciate per l'occasione ai microfoni di ESPN e che all'epoca non fece molto rumore, riemergendo solo recentemente, qualche mese fa Undertaker riferiva:
"Hogan asseriva come io gli avessi fatto male con la Tombtstone durante il ppv.
Quindi io pensavo tra me e me, non sapendo questa cosa fino al martedì, sapevo che ci sarebbe stato un altro ppv, ma non sapevo se gli avrei dovuto ridare la cintura o cosa avessero in mente. Questa cosa uscì fuori dal nulla.
Alla fine pensai che il fatto di perdere la cintura, fosse per colpa del fatto che lui stava dicendo a tutti che gli avevo fatto del male.
Hogan era ancora la gallina dalle uova d'oro a quel tempo quindi pensavo 'Okay, mi leveranno il titolo perché non si fidano di me' o chissà che altro. Sinceramente non riuscivo a capire quale fosse la ragione dietro tutto quello".
Undertaker ed Hulk Hoagn: un rapporto mai decollato in WWE
In un'altra intervista ormai non più recentissima, The Undertaker aveva già raccontato di come il suo rapporto con Hogan non fosse dei migliori e non lo fosse mai stato.
Continuando a parlare del loro rapporto, Taker aveva infatti aggiunto:
"Non siamo stati sempre dei grandi amici, ma sapete, se lui era nel palazzo, io sono sempre andato da lui a salutarlo, iniziando una conversazione con lui.
Ma, sapete, sono sempre stato, come ho sempre detto da quel famoso martedì in Texas, quando ricevetti quella risposta, mi è sempre bastata per capire che tipo di persona fosse. E allora, quella era la strada da percorrere, da sempre...
il mio radar ha sempre capito come farmi muovere, ogni volta che ho avuto un'interazione con lui".