Bully Ray: "Ecco perché non sono entrato a far parte del team creativo della WWE"
by SIMONE BRUGNOLI | LETTURE 927
Diverse ex superstar della WWE sono entrate a far parte del team creativo subito dopo aver appeso gli stivali al chiodo. Mentre parlava come ospite all’interno dello show ‘Busted Open Radio’, l’Hall of Famer Bully Ray ha rivelato perché è molto difficile avere a che fare con Vince McMahon dietro le quinte.
Il suo ex partner sul ring, vale a dire D-Von Dudley, è attualmente un produttore stimato nel backstage, insieme ad altri nomi illustri del calibro di Jason Jordan, Shane Helms, Fit Finlay, Tyson Kidd e Jeff Jarrett.
Nonostante fosse molto restio all’inizio, anche Shawn Michaels è stato coinvolto nel programma di sviluppo dei giovani talenti di NXT.
Bully Ray: "Io ho una visione diversa dalla sua"
“Devo far sapere alla gente che è un lavoro molto complicato far parte del team creativo della WWE, perché non è sempre facile avere a che fare con uno come Vince McMahon.
Devi adeguarti a ciò che piace a lui, visto che – in fin dei conti – è sempre la sua mazza, la sua pallina, la sua compagnia e la sua visione del business. Io non ho la sua stessa visione. Sono un ex wrestler professionista che capisce come funziona l’intrattenimento sportivo.
Il wrestling deve essere profondamente legato all’intrattenimento, senza perdere di vista la narrazione dei personaggi e le varie sfumature caratteriali. A tal proposito, NXT ha dato vita ad un prodotto molto diverso rispetto agli show del roster principale” – ha analizzato Bully Ray.
Molte superstar WWE hanno visto il loro rapporto con Vince McMahon deteriorarsi con il passare degli anni. Durante l’ultima edizione del suo podcast, Kurt Angle è tornato con la memoria ai fatti del 2006: “Fino a quell’anno eravamo stati abbastanza vicini, fino a che il mio comportamento non è diventato scostante.
Ho iniziato ad avere atteggiamenti incontrollati e le mie discussioni con Vince erano diventate sempre più accese. Avevo il problema degli antidolorifici e questo influiva sul mio carattere. Non potevo prendermi una pausa, perché c’erano tantissimi atleti infortunati in quel momento”.