Quante volte capita che un campione in carica, soprattutto quando è un campione heel, apra una sfida aperta per il suo titolo? E si presenti sullo stage un ragazzino mai visto, con una tenuta da battaglia improbabile, che poi viene sistematicamente battuto in pochi minuti solo per accrescere lo status da cattivo della Superstar con cintura? Tante. Lo abbiamo visto spesso anche in tempi recenti, soprattutto con Kevin Owens e, in precedenza, con Braun Strowman e Nia Jax (che però campioni non erano).
Ebbene, qualche volta accade che a presentarsi sia un ragazzino mai visto, che però nasconde un talento speciale. E una volta più di ogni altra, forse, a presentarsi è stato un ragazzino che aveva invece qualcosa di unico. Quel giorno ha appena compiuto quindici anni.
Era infatti il 27 giugno 2002 e il cattivo di riferimento in quel di SmackDown era Kurt Angle. Non era più campione WWE, avendo perso la cintura nel precedente mese di ottobre, e da allora l'eroe d'America (colui che aveva conquistato il titolo a Unforgiven nel nome dei caduti dell'11 settembre) aveva cambiato faccia, diventando quel lottatore viscido così familiare al pubblico italiano. Proprio in questo periodo erano iniziati i famigerati cori "You Suck!" che ancora oggi lo accompagnano ovunque.
Kurt non era campione nel wrestling, ma restava campione olimpico. E un punto di riferimento per chiunque nello stage volesse diventare grande. Così in quel fatidico 27 giugno 2002, in una delle sue prime apparizioni da calvo (aveva perso i capelli per stipulazione dopo una sconfitta con Edge), parlò verso lo stage e invitò chiunque a presentarsi sul ring per sfidarlo, dandogli l'occasione di diventare grande.
Si presentò John Cena.
Un John Cena senza musica, senza catene da rapper, senza t-shirt sgargianti, berretti vari, protezioni per i gomiti e senza nemmeno i caratteristici bermuda.
Nessuno sapeva chi fosse.
Nemmeno Kurt Angle, che gli domando chi diavolo fosse. La risposta fu chiara e lapidaria: "Sono John Cena". "E che cos'è che tu possiedi che ti fa credere di poter salire su questo ring e affrontare il migliore in assoluto di questo business?", gli domandò uno stupefatto Angle. La risposta riscrisse la storia: "Ruthless Aggression". Era iniziata una nuova era. La Ruthless Aggression Era, per l'appunto.
La prova di quel ragazzino fu talmente importante che perfino il campione WWE dell'epoca, Undertaker (nella sua versione da American Badass) si prese la briga di andare a presentarsi. Gli chiese nuovamente il nome e gli strinse la mano. Quella stessa mano che oggi tutti sperano di vedere di nuovo stretta tra i due, qualora davvero il Phenom decidesse di combattere un'ultima battaglia prima di ritirarsi una volta per tutte.
Da allora tutto cambiò. Cena fu coinvolto nel primo feud della sua carriera, battendo Chris Jericho a Vengeance 2002. Poi andò a fare coppia con Billy Kidman, senza mai riuscire a diventare campioni. Quindi il turn heel di John (l'unico della sua carriera), i siparietti con Stephanie McMahon, la trasformazione in rapper, il primo match per il titolo WWE, perso a Backlash 2003 contro Brock Lesnar. Quindi il ritorno tra i buoni alle Survivor Series, con un "no" a Paul Heyman che fece storia e che rende l'idea del carisma già incarnato dal giovane John.
E quindi il 2004, anno della sua definitiva esplosione. Della grande faida con Big Show e del primo titolo individuale, giunto nella cornice di WrestleMania XX con la vittoria del titolo di campione degli Stati Uniti ai danni del gigante.
E tutto il resto, come si suol dire, è storia.