La carriera di Ken Shamrock in WWE non è esattamente stata una delle più longeve nella storia della compagnia. Il combattente ha debuttato durante una puntata di Raw del 24 febbraio del 1997 e solo nel 1998 ha lasciato Stamford.
"The World's Most Dangerous Man” però, ha avuto la possibilità di mettersi in mostra più volte sul ring, e a WrestleMania 13 ha fatto anche da arbitro speciale nel match tra Stone Cold Steve Austin e Bret Hart. Inoltre ha avuto una faida con The Rock ed è diventato King of the Ring nel 1998.
Si merita davvero la HOF?
Durante una chiacchierata all’Universal Wrestling Podcast, è stato chiesto a Shamrock se gli importa qualcosa di essere eventualmente introdotto nella WWE Hall Of Fame e lui ha risposto in modo chiaro: “Certo che mi importa.
Penso che chiunque faccia qualcosa al più alto livello voglia essere riconosciuto per la sua grandezza. È fuori dal mio controllo. Ovviamente, penso di aver fatto abbastanza per farmi riconoscere, soprattutto se avete visto alcuni dei ragazzi che sono andati lì. Se davvero lo guardi, sono stato lì per due, due anni e mezzo, e non parliamo della durata di quando ero lì, parliamo solo di… l’ho lasciato meglio di prima? Ho fatto cose che erano eterne?
Per essere nella Hall of Fame, devi essere al di sopra di tutto il resto, le cose che hai fatto rimangono impresse sull'organizzazione per sempre. Sono cose che si guardano per il materiale da Hall of Fame. Non serve solo vincere cinture e fare certe cose, ma hai costruito la società, hai contribuito a rendere quella società qualcosa di diverso per il futuro? Io ho fatto tutto questo. Se stai analizzando e cercando di capire se io ci appartengo, guardi a tutto questo. Guardo e dico assolutamente: ‘Il mio posto è lì.’
Di nuovo, è fuori dal mio controllo. Sono cose che non posso controllare. Sono stato già inserito in altre hall of fames per cose che ho fatto, ne sono molto orgoglioso, ma se non entro nella WWE [Hall of Fame], non è qualcosa per cui perderò il sonno. Lo vedo come qualcosa di importante, ma queste sono decisioni che non posso controllare, e quindi devo andare avanti e fare altre cose per assicurarmi che la mia eredità e la mia vita e la mia famiglia siano lasciate in un posto migliore."