Chris Jericho, il primo Undisputed Champion della storia del wrestling. Lo sentiamo ripetere fino alla noia da una vita. Ed effettivamente una vita è passata: quello storico traguardo, infatti, in queste ore ha compiuto ben 15 anni di vita.
Strano da credersi, forse, ma è così. E proprio il tanto tempo che è passato ci può aiutare a definire il livello di leggenda che sta raggiungendo Y2J.
Era infatti il 9 dicembre 2001 quando in quel di Vengeance il lottatore nato dalle parti di New York, a Manhasset, ma che da sempre si professa di Winnipeg, Manitoba (la città dove è nato il padre Ted e dove è cresciuto il giovane Christopher) riuscì in una sola notte a battere prima The Rock (WCW Champion) e poi Stone Cold Steve Austin (WWF Champion) per diventare il primo Campione Indiscusso di sempre.
Ma facciamo un passo indietro.
Jericho, come tutti sappiamo, sin dal suo esordio in WWE (o meglio, in WWF) è noto con il nomignolo di Y2J. Era stata un'astuta modifica di Y2K, una minaccia collettiva che aveva gettato nel panico il mondo nel 1999, rivelandosi poi la più classica delle bufale: si temeva infatti che allo scoccare della mezzanotte del 2000 le macchine sarebbero impazzite, non riconoscendo il cambio di millennio e resettandosi automaticamente.
Questo ovviamente non successe, ma questo ci aiuta a capire quanto lontano del tempo sia l'esordio di Jericho, che pure fu accolto nella sua prima notte in WWF come un esordio stellare, paragonabile a quelli di quest'anno di AJ Styles e Finn Bàlor.
Questo perché l'allora 28enne lottatore si era già fatto un nome di altissimo livello nelle sue precedenti esperienze.
Addirittura il suo primo match nella Stampede risale al 1990. Per dare un metro di paragone, all'epoca il suo attuale "migliore amico" Kevin Owens aveva sei anni.
I tre ex membri dello Shield (Dean Ambrose, Seth Rollins e Roman Reigns) ne avevano tutti cinque. Partito dal suo Canada e dalla scuderia di Stu Hart, il giovane Jericho girò per Messico, Giappone, Germania per poi esplodere definitivamente nel 1996.
Fu l'amico Chris Benoit a segnalarlo a Paul Heyman, che agevolò il suo ingresso nell'originaria ECW.
Qui Jericho si affermò con tutte le doti che vent'anni dopo ancora tutti gli riconoscono: grandissima tecnica, lingua tagliente, predisposizione al lavoro e a spot anche molto pericolosi.
Qui poté affrontare gente del calibro di Tazz, Sabu, Rob Van Dam e anche il suo attuale General Manager Mick Foley. Esploso in ECW, quasi automatico arrivò il passaggio in WCW. Inserito nella categoria dei pesi leggeri, Jericho affrontò nelle sue faide più riuscite Rey Mysterio, Juventud Guerrera e soprattutto Dean Malenko, che generò la prima lista della sua carriera:
Quando arrivò in WWF, insomma, Jericho era già un nome di grido.
Tanto da mettere subito il mirino su The Rock. Come dire: un esordiente che compare per la prima volta in WWE oggi e se la prende con John Cena. Venendo per giunta acclamato da tutto il pubblico dell'arena:
Cosa successe nei mesi successivi è storia.
Nel 2001 infatti la WWF rilevò tanto la WCW quanto la ECW, i cui atleti si allearono contro i nuovi proprietari dando vita all'Invasion. Jericho, nonostante provenisse dalle due federazioni ormai fallite, decise di restare fedele alla WWF, salvo vedere i propri rapporti con il solito The Rock deteriorarsi con il passare dei pesi.
Da qui iniziò la faida per il WCW World Championship (che in seguito sarebbe diventato semplicemente World Championship e poi World Heavyweight Championship) che si sarebbe protratta fino a dicembre e a Vengeance. In quell'evento la federazione decise di unificare i due titoli mondiali con un torneo e quindi alcuni match stellari tra i detentori dei titoli.
Ebbene, agevolato dai membri dell'Invasion (in particolare Booker T) a prevalere fu Chris Jericho, in grado in una sola notte di ottenere il contro di tre ai danni dei due simboli del wrestling di quegli anni: The Rock e Steve Austin.
La nostra pagina storica si ferma qui.
Inutile ripercorrere tutto ciò che è stato in grado di fare Jericho nei successivi anni da lottatore professionistico. Basti vedere quale ruolo da protagonista è stato in grado di ricavare per se stesso in questi mesi, ben 15 anni dopo quegli eventi e quando ormai le candeline spente sulla torta sono diventate 46.
Ecco perché il Campione Indiscusso dell'epoca è diventato un indiscusso campione ai giorni nostri.
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