VIDEO - Elimination Chamber, la storia di uno dei match piu' brutali di sempre



by MARCO ENZO VENTURINI

VIDEO - Elimination Chamber, la storia di uno dei match piu' brutali di sempre
VIDEO - Elimination Chamber, la storia di uno dei match piu' brutali di sempre

Il prossimo PPV della WWE, FastLane, riporterà la Federazione ai tempi di No Way Out, evento nato come 'In Your House' che di fatto (tranne in alcune seppur fondamentali eccezioni) traghettava il main roster dalla Royal Rumble a WrestleMania senza particolari stravolgimenti.

Elimination Chamber, dunque, da evento in PPV torna ad essere una stipulazione di match. E probabilmente è più giusto così, data la particolarità di questa contesa. Ma approfondiamone le origini. Bisogna tornare al 17 novembre 2002, all'edizione annuale delle Survivor Series, quell'anno disputate al Madison Square Garden di New York.

In quel periodo il top face della WWE era Shawn Michaels, tornato sul ring da pochi mesi dopo quattro anni di assenza per gravi problemi alla schiena che ne avevano anche messo in dubbio il prosieguo della carriera. La sua faida più importante era contro l'ex alleato Triple H, il World Heavyweight Champion che lo aveva attaccato a tradimento in estate.

Per le Survivor Series il GM di WWE RAW Eric Bischoff si inventò una vera e propria diavoleria: un incontro tra sei lottatori, tutti potenziali campioni del mondo, costretti a lottare all'interno di una struttura sin da subito definita "sadica", "infernale" e "concepita per portare dolore": si trattava di una gabbia circolare d'acciaio di 16 tonnellate posta intorno al ring, formata da circa due migliaia di catene e da cui non fosse possibile evadere, ai cui quattro angoli ci fossero altrettante celle semicircolari di plexiglas, anch'esse chiuse da pesanti catene.

I sei atleti iscritti al match sarebbero stati sorteggiati con un numero progressivo da uno a sei, i primi due avrebbero iniziato al centro del ring, gli altri quattro avrebbero preso parte alla contesa nel corso della stessa, a intervalli che negli anni sarebbero andati dai due ai cinque minuti, venendo liberati dalle rispettive celle ai quattro angoli.

Quella prima edizione premiò Shawn Michaels, che sarebbe diventato il primo veterano di questo particolare tipo di match (fu l'unico a prendere parte ai primi quattro Elimination Chamber della storia, anche se in un caso solamente come arbitro).

Fu inoltre una vittoria storica per lui: per l'ultima volta, infatti, si laureò campione assoluto in WWE. Per la seconda edizione si dovette attendere SummerSlam dell'anno successivo, quando il match fu sancito per alcuni diverbi tra i due co-GM di quel periodo, il solito Eric Bischoff e Stone Cold Steve Austin.

La contesa (sanguinosissima, come prevedeva l'epoca) fu vinta da Triple H. La vera curiosità riguardo a questa edizione dell'Elimination Chamber fu che ospitò l'ultimo match di Kevin Nash in WWE non da leggenda (oltretutto un match valido per il titolo, ovviamente anche in questo caso l'ultimo) e dopo il quale 'Big Daddy Cool' fu allontanato dalla Federazione.

Da sottolineare anche la presenza di Bill Goldberg, nel suo breve periodo in WWE nel giro titolato. La successiva Elimination Chamber fu invece sancita da Eric Bischoff in persona e si tenne a New Year's Revolution 2005.

In quel periodo il titolo di campione del mondo era stato reso vacante dopo che Edge e Chris Benoit avevano entrambi vinto un Triple Threat Match contro Triple H con la cintura in palio e in cui due arbitri avevano dato due esiti diversi (uno aveva visto lo schienamento da parte di Edge, l'altro la sottomissione da parte di Chris Benoit, ciscostanze peraltro entrambe verificatesi).

Triple H fu quindi privato della cintura e nel match furono inseriti altri atleti con cui i tre rivali avevano avuto recenti controversie. Arbitro speciale, invece, fu Shawn Michaels, con cui tutti e sei avevano avuto faide nell'anno e mezzo precedente.



Questa Elimination Chamber sarebbe stata decisiva per il primo turn face di Batista che a WrestleMania 21 si sarebbe laureato campione del mondo.

L'ultima Elimination Chamber "speciale" si tenne l'anno successivo sempre a New Year's Revolution e fu al contempo la prima senza soli "nomi di primo piano" tra gli iscritti. Rappresentò la prima vittoria di John Cena in questo tipo di match (alla prima partecipazione in carriera) dopo un grave errore tattico degli altri esordienti Carlito e Chris Masters, ma la storia fu scritta più tardi, quando Edge incassò la prima valigetta della storia di Money in the Bank.

Nel 2006 ci fu anche una Elimination Chamber speciale della nuova ECW a December to Dismember, quindi dal 2008 il match fu organizzato a cadenza annuale proprio tra la Royal Rumble e WrestleMania, quasi sempre per determinare il rivale del vincitore della Rissa Reale al 'Grandaddy of Them All'

E' stato così fino al 2014 (Randy Orton l'ultimo vincitore). Si perse così l'aura di 'specialità' di un match amatissimo proprio perché raramente proposto, e in cui invece si trovarono a partecipare anche atleti di secondo o terzo livello (da Mike Knox a Ted DiBiase jr., da R-Truth a Drew McIntyre fino a Cody Rhodes e addirittura Santino Marella).

Non può quindi che essere accolta con un sospiro di sollievo la decisione della WWE di tenersi l'Elimination Chamber soltanto per occasioni speciali (pare oltretutto che sia decisamente costoso organizzarne una, proprio per l'alto numero di materiale impiegato oltre che l'intensa manodopera che serve per allestirla).

Nella speranza che non sparisca come tanti retaggi degli anni a cavallo del secolo, ma che venga riproposta solo quando è giusto che avvenga: in uno degli show principali dell'anno. WrestleMania, SummerSlam o Survivor Series.

Elimination Chamber

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