Interviste (im)possibili - Undertaker: "Se torno? Inutile cercare indizi"
by MARCO ENZO VENTURINI | LETTURE 8309
Undertaker torna alle Survivor Series. Anzi no, torna a No Mercy. Dopo che in tanti avevano sperato in un suo ritorno addirittura a Summerslam...
Si fa un gran parlare del Becchino, che però non compare in nessuna veste ufficiale in WWE sin dalla notte di Wrestlemania 33, quando lasciò i fan con le lacrime agli occhi e con la sensazione che tutto fosse finito. Ma anche che una possibilità di rivederlo in azione sarebbe arrivata. E le speranze sono aumentate, quando si sono diffuse le notizie che, ormai operato all'anca, Taker ha provato a mettersi alla prova sul ring. Presumibilmente per combattere un'ultima volta.
Ma questo succederà davvero? Probabilmente, finché non vedremo davvero Undertaker salire su un ring e dire basta (o dire "Torno") non lo sapremo mai. E quindi abbiamo deciso di tentare un esperimento: se lo chiedessimo al diretto interessato che cosa potrebbe risponderci?
Benvenuti all'undicesimo episodio delle nostre Interviste (im)possibili: ospite (del tutto fittizio) il sette volte campione del mondo, leggendario Deadman della WWE, l'Undertaker. Ossia Mark William Calaway.
Ma come incontrare il Phenom? Noi ce lo siamo immaginati nel suo Texas, in una semplice birreria come il più normale degli esseri umani. Però con berretto in testa e felpa con cappuccio, per evitare di essere riconosciuto e di dover rispondere sempre alle stesse domande. Che però ha accettato di ricevere da noi.
Mister Calaway, ci dica la verità: l'Undertaker è davvero finito? Tutto il mondo non vede l'ora di saperlo...
"L'Undertaker non è finito. Ma è meglio se il mondo si dà una calmata, si siede e aspetta".
Cosa intende dire?
"Intendo dire che è inutile cercare indizi, interpretare segnali, accampare ipotesi. Ancora non avete capito niente dopo quasi 27 anni di Undertaker? Il mio ritorno, se arriverà, di qualsiasi natura sia, arriverà in un altro modo".
E cioè?
"Arriverà in maniera improvvisa, quando non ve l'aspettate. Chiaro, l'appuntamento sarà importante. Survivor Series, Royal Rumble, Road to WrestleMania... Ma non avrete anticipazioni. Perciò inutile cercarle".
Lei pensa che nel 2017 sia ancora possibile tornare senza che nessuno se lo aspetti?
"Qualcuno potrà arrivare ad intuire che io possa esserci ad uno o all'altro evento. Ma il discorso è un altro: non seminerò tracce. Non ho contatti social, e anche Michelle starà attenta. Non mi piace quel tipo di attesa, quella telefonata e costruita a tavolino. E rispondendo alla domanda: sì, è possibile tornare completamente a sorpresa. Anche in questa fase storica".
Ne è sicuro?
"Assolutamente sì. Penso a quando sono tornato nel 2004, spaventando con la campana Kane alla Royal Rumble. Penso al ritorno di The Rock nel 2011, a quello di Edge alla Royal Rumble del 2010, a qualche colpo di teatro di Chris Jericho. A Seth Rollins nel 2016, a Extreme Rules. Fidatevi, se scoprite in anteprima un ritorno è solo perché chi torna 'a sorpresa' in realtà non vuole affatto farlo a sorpresa. Vuole solo farvi credere che avevate ragione e che siete stati furbi. Ma il furbo è stato lui".
E lei non farà così?
"Certo che non farò così. Io amo il wrestling vecchia maniera, quello in cui ci si gode l'emozione di quello che succede sul ring. La caccia dell'anteprima, dello scoop, dell'anticipazione a tutti i costi è la morte stessa del concetto di wrestling. Godetevi l'emozione e non guardate intorno al ring. Guardate il ring. Io sono Undertaker, a WrestleMania 33 ho lasciato il ring senza dire una parola e senza mandare nessun messaggio. Tutti si aspettano che io torni, quantomeno per dire ufficialmente addio. E succederà, ma non quando ve lo aspettate".
Visto che siamo in argomento: tornerà per dire ufficialmente addio o per combattere ancora uno o più match e poi ritirarsi una volta per tutte?
"Se ve lo dicessi ora che gusto ci sarebbe a tornare quando tornerò? Dove starebbe l'emozione? Ripeto di nuovo: sedetevi e aspettate. Prima o poi la verità si paleserà proprio sotto i vostri occhi".