SiAn's Social Pit - Intervista a Puck



by SIMONESIAN

SiAn's Social Pit - Intervista a Puck
SiAn's Social Pit - Intervista a Puck © Fair use

Buongiorno e benvenuti dal vostro SimoneSian al SiAn’s Social Pit, la rubrica di WorldWrestling.it in cui intervisto i talenti del wrestling italiano. Oggi sarà un episodio particolare perché, mentre di solito mi affido in particolare alle mie conoscenze personali ed a ciò che vedo sui social del wrestler in questione, questa volta posso dire di essermi informato in maniera molto più approfondita. Inizio quindi consigliandovi di acquistare il libro “Mister no limits” che racconta l’avventura nel wrestling italiano proprio dell’ospite di oggi, una vera leggenda dell’hardcore wrestling, Puck!

Benvenuto!
Ciao! Ti ringrazio subito, sia per la promozione che stai facendo per il mio libro, sia per questa intervista che mi permette di distrarmi un po' in questo periodo di convalescenza.


Grazie a te di aver accettato l'invito. Intanto la domanda più generica, ma sempre gradita. Non hai bisogno di presentazioni, ma nel caso qualcuno dei nostri lettori non ti conoscesse: chi è Puck?
Un wrestler italiano attivo dal 2001, uno dei fondatori della ICW, pioniere dello stile hardcore nel nostro Paese e membro del tag team Wild Boyz. Attualmente lotto in TCW, FCW e Crossover, solitamente in faida con “inutili bambocci che non rispettano la Storia”.

E chi è invece Fulvio? In cosa il personaggio che porti sul ring rispecchia il tuo vero carattere ed in cosa invece siete completamente diversi?
Una persona molto felice, con tante passioni e sempre tanti progetti in testa. Sul ring a volte estremizzo un lato del mio carattere, altre mi comporto al completo opposto di come farei nella vita reale, ma lo spunto di partenza è comunque spesso molto personale. La similitudine più grossa è sicuramente l'aspetto egocentrico, lo è il personaggio, ma lo è anche una persona che si mette al centro del palcoscenico e adora la sensazione degli occhi del pubblico puntati su di sé. La più grande differenza è l'essere sprezzante, atteggiamento molto lontano dal sottoscritto nella vita quotidiana.

Il tuo nome è indubbiamente legato alla categoria tag team quindi non posso non partire con una domanda in merito: come nascono i Wild Boyz?
Io e Tsunami frequentavamo le scuole medie insieme, anche se siamo diventati amici fraterni solo anni dopo. I Wild Boyz nascono per gioco, quando ancora non pensavamo di diventare dei wrestler. Eravamo Wild Boyz quando facevamo parte delle varie e-fed, eravamo Wild Boyz creando i nostri personaggi nei videogiochi, eravamo Wild Boyz nel backyard wrestling...ed eravamo Wild Boyz quando siamo saliti sul ring. “Noi siamo i Wild Boyz, the fuckin' legends!” è la nostra catchprase e quel “siamo” per me è la parte più vera e carica di emozioni.

Visto che l’ho citato nell’introduzione, parliamo un po’ del libro. Intanto perché l’hai scritto? Da cosa è nata la tua voglia di condividere tutta la tua esperienza?
Sono un grande “collezionista di aneddoti”, adoro le storie e i ricordi del dietro le quinte e a riguardo ho un'ottima memoria. Ho deciso di mettere nero su bianco la mia avventura in occasione del ventennale del wrestling italiano moderno e della ICW, un po' per festeggiare la ricorrenza, un po' per il piacere di condividere con i lettori tanti momenti interessanti della mia carriera, un po' anche per dare il mio contributo alla conoscenza di come tutto nacque nel 2001. Mi piace pensare soprattutto che quanto ho scritto possa essere motivo di discussione e riflessioni personali.

Ci tengo a consigliarlo perché è molto immersivo e racconta davvero bene la nascita del wrestling italiano. Hai un aneddoto particolare che ti piacerebbe raccontare per quanto riguarda i primissimi eventi nel nostro Paese?
Come puoi immaginare ce ne sono tantissimi, spesso ripenso alle nottate passate dormendo in situazioni improponibili, quando un materasso matrimoniale buttato a terra da dividere in tre era un vero lusso. Eravamo tutti giovani, chi studiava, chi era ai primi lavori e i soldi che guadagnavamo con gli show rimanevano tutti nelle casse della ICW per sostenerne la crescita. Quindi andavamo al risparmio. È capitato di dormire buttandosi a terra (anche in stazione), sul ring, arrangiandosi nel backstage o nel salotto di qualche amico. Una notte, prima di un evento di arti marziali dove eravamo stati invitati per un tag team match, riuscimmo a farci ospitare in una piccola palestra, sempre a terra, ma almeno sui tatami: fu l'occasione per la storica “battaglia dei vermi” nella quale iniziammo una goliardica rissa strisciando a terra chiusi nei sacchi a pelo.

Non manca qualche frecciatina qua e là a vecchi colleghi o altro. Ovviamente non voglio scendere troppo nel dettaglio, ma c’è un episodio che ti ha dato particolarmente fastidio nella tua carriera e che ancora non hai del tutto “superato”?
Nel libro puoi leggere solo episodi che ho messo alle spalle (vuoi per aver ottenuto rivalsa, vuoi perché è passato troppo tempo per serbare rancore). Rispetto alla stesura iniziale ho tolto un intero capitolo che riguardava una persona in particolare, non per auto censura, ma perché mi sono reso conto che si trattasse di uno sfogo fine a sé stesso, carico di odio e privo di margini di riflessione. Probabilmente sarebbe stato utile per creare hype intorno al libro, ma vendere qualche copia in più a gente affamata di polemiche e dissing non mi interessava.

Cito dal libro “Vi assicuro che è molto meglio sentirsi bocciare una proposta che metterla in pratica senza la sicurezza che il tuo avversario sia completamente sereno a riguardo”. C’è però un’idea che hai magari provato a proporre più volte e ti è sempre stata bocciata, ma ancora vorresti realizzare? Insomma, c’è qualcosa che ancora non hai fatto in tutti questi anni di carriera?
Dal punto di vista delle azioni sul ring direi di no, probabilmente ci sono ancora spot folli da realizzare, ma sicuramente non avrò problemi a trovare qualcuno che mi dia retta. La mia priorità è sempre quella di lavorare nella reciproca e massima fiducia. Prima del ritiro ho il sogno di partecipare a un King of Deathmatch italiano e in particolare di prendere parte a un No Rope Barbed Wire match. Spero proprio che si riescano ad organizzare entrambi!

Passiamo anche stavolta a dare un’occhiata ai tuoi social. Più di chiunque altro, si nota un’alternanza ben precisa. Alcune foto mostrano la tua parte che conosciamo, violentissimo e spesso cattivo sul ring. Però poi, subito dopo una foto con degli aghi conficcati in fronte, trovo un’immagine di te immerso nella natura e con due cagnoloni di una dolcezza incredibile. Ci racconti qualcosa in più sulla tua passione per tutto ciò che riguarda la natura e gli animali?
Sui social mi piace mostrare me stesso, le mie passioni e le mie giornate...quindi una buona parte di post e storie sono a tema animali. Questo amore l'ho sempre provato, intorno ai tre anni mia madre dovette portarmi via dal circo perché piangevo avendo visto schioccare la frusta dei domatori. Crescendo ho fatto volontariato in un ospedale per animali selvatici e mi sono impegnato per trasformare questa passione in un lavoro: sono stato per dieci anni il responsabile di un centro per la cura, la riabilitazione e l'adozione degli animali usciti dai laboratori mentre ora ho aperto un asilo per cani insieme a mia moglie e ai miei due cani Kaysa e Jack. Credo sia molto importante essere sé stessi al 100% e non appiccicarsi etichette limitanti: lotto in deathmatch ultraviolenti e mi sciolgo coccolando gli animali, sono appassionato dei film horror più estremi e ho una collezione di orsi pupazzo, ascolto prevalentemente punk hardcore e adoro perdermi nel silenzio dei boschi. Sarà per questo che tendo a diffidare dei monomaniaci e dei “duri e puri” più intransigenti.

Andiamo a quella che è senza dubbio la domanda più importante a livello personale. Da quando ho iniziato a seguirti e ti ho conosciuto ti ho sempre considerato un po’ come una figura paterna per il wrestling italiano e, quando ho scoperto che stai per diventare davvero padre, mi ha fatto un certo effetto. Manca ormai pochissimo, giusto? Quali sono le tue emozioni in questo periodo?
Manca davvero poco e non vedo l'ora di conoscere mio figlio e potermi dedicare a lui. In questi mesi ho capito che non serve farsi troppe domande o farsi eccessivi problemi sul “come farò?”, tutto verrà da sé e imparerò ad essere un buon genitore strada facendo. Nel giro del wrestling (e non solo) ho diversi amici che sono padri, quindi alla peggio potrò chiedere qualche consiglio. Sicuramente appena possibile Leonardo verrà con me nelle varie trasferte, ad ogni show troverà tanti “zii” felici di conoscerlo e farlo divertire.

Tornando al wrestling, ovviamente hai visto molti giovani crescere nell’ambiente, ti occupi anche degli allenamenti e della formazione di nuovi atleti. Ci sono dei giovani che hai allenato e di cui sei particolarmente orgoglioso?
L'attività di allenatore mi coinvolge tanto quanto quella di lottatore e regala grandissime soddisfazioni, pur essendo molto severo mi piace instaurare un clima positivo con gli allievi. Sono sicuramente orgoglioso di Unicorno Mont Blanc, un ragazzo che ha debuttato da poco. Deve fare ancora tanta strada sul ring, ma ha un atteggiamento davvero ottimo e fa tesoro di tutti i consigli che riceve. In realtà sono orgoglioso anche dei ragazzi che per ora sono solo venuti a dare una mano come staffer agli eventi: punto tanto sul trasmettere l'amore per il wrestling, il rispetto per questa disciplina e il comportamento corretto da tenere quando si è nel backstage. Aspetti fondamentali che hanno recepito tutti i miei allievi.

Per chiudere, ti lascio un po’ di spazio “pubblicitario”: per chi volesse iniziare ad allenarsi con te, dove e come possono trovarti e contattarti? E dove possiamo seguirti sui vari social?
Per informazioni sugli allenamenti potete contattarmi sui miei social oppure scrivere alla pagina Instagram Aosta_wrestling. Se siete valdostani o vivete nella zona del canavese potete iscrivervi al corso che tengo regolarmente ogni giovedì sera, ma se venite da più lontano è possibile prenotare allenamenti singoli in tutti gli altri giorni della settimana.


Grazie e buona fortuna.
Grazie a te per tutto il sostegno che dai al wrestling italiano!