Focus on: divisione a sé stante



by FEDERICO GATTO

Focus on: divisione a sé stante
Focus on: divisione a sé stante

Diciamocelo: le Divas in WWE hanno ottenuto più spazio, che viene sfruttato male. Inutile sviluppare mezze storyline per poi accantonarle e donare un push consolatorio ad ogni ragazza in modo da far credere di rendere tutto omogeneo e paritario.

Si crea invece una spiacevole massa di noia e disinteresse che spesso sfocia in irritanti tag team match a sei o persino a otto, giusto per infilare una ragazza qua e la. Charlotte e Sasha Banks hanno dato vita a quella che molti hanno definito giustamente la migliore rivalità dello scorso inverno.

Un enorme evoluzione per la divisione femminile, addirittura con il main event in un ppv. E che incontro è stato. E poi la discesa. Dal precipizio. La situazione attuale è desolante: a Smackdown il regno da campionessa, della più che valida Naomi comunque, scorre settimana dopo settimana con enorme indifferenza; a Raw il quadro è peggiore con Alexa Bliss e Bayley che hanno dato vita a dei promo indecenti e ad una rivalità scialba troncata subito.

Per non parlare dell'inspiegabile declino di Sasha Banks, che comunque ha attirato parecchio interesse e non merita le presenze a cui viene relegata, rare e spesso poco rilevanti. E la scorsa puntata ha pure buttato sul ring a casaccio tutte le donne che passavano di li, come se la dirigenza avesse ordinato alle proprie dive di uscire dalle quinte e fare qualcosa a caso tanto per passare il tempo a loro disposizione.

Triste e misogino. Nella mia visione della WWE ideale le donne non sarebbero una sottocategoria ma un brand a sè stante: tante ragazze talentuose in un unico grande roster con titoli dedicati; Usa Women Championship; Intercontinental o Tag Team Women title; WWE Women World Champioship; una Women Royal Rumble.

Una federazione interamente dedicata insomma. Piccolo passo in questa direzione lo ha fatto il Money In The Bank. Perchè che vi piaccia o no, il wrestling è uno sport seguito per la maggior parte da maschi. E anche le donne appassionate seguono gli uomini.

La divisione femminile è valida quanto quella maschile, ma vive all'ombra di quest'ultima. Anche le ottime rivalità che hanno coinvolto le divas hanno ottenuto interesse grazie al calo di qualità della divisione principale, quella degli uomini, la cui presenza lascia le briciole ad oneste professioniste che potrebbero offrire molto di più al pubblico che si interessa a loro.

Preferirei pensarle indipendenti piuttosto che inserite a forza negli show per dare loro un contentino in termini di tempo e rilievo. Una WWE tutta dedicata a loro, ovvero la scelta di poter seguire volontariamente una divisione piuttosto che ignorarla deliberatamente.