Dirty Deeds - Verita' scomode: SmackDown, la terra delle opportunita' senza logica
by MARCO ENZO VENTURINI
Benvenuti a SmackDown Live, la terra delle opportunità! Quante volte lo abbiamo sentito dire dal luglio del 2016 in poi, ovvero sia da quando Shane McMahon e Daniel Bryan sono diventati responsabili dello show blu della WWE? Probabilmente almeno una manciata a settimana.
Ed è un concetto molto bello, di per sé. Se non fosse che la federazione sembra averne perso completamente il controllo, tanto per cambiare.
Analizziamo quello che è successo nelle ultime settimane, diciamo da WrestleMania in poi.
SmackDown ha perso il suo campione intercontinentale, Dean Ambrose. Ok, però ha guadagnato il campione degli Stati Uniti. Anzi no, perché Kevin Owens è solo parcheggiato a SmackDown. Sarà draftato definitiivamente (o shakeuppato, se anche la parola Draft come pare è stata abolita dalla WWE) solo nel caso in cui battesse Chris Jericho a Payback.
Un evento di Raw.
Ora, sappiamo perfettamente che Jericho contro Owens perderà, non fosse altro che ha già un aereo che lo aspetta con a bordo tutte le chitarre dei Fozzy. E non serve essere Sherlock Holmes per saperlo, dato che lo stesso Y2J non ha mancato di sottolineare i suoi prossimi impegni da rocker anche su Twitter.
Ma allora per quale motivo non spostare direttamente Owens a SmackDown regalandogli qualche minima certezza? E invece no.
Peraltro il prossimo campione degli Stati Uniti (chissà chi sarà!) dovrà affrontare un avversario già deciso da un bel Triple Threat Match disputato appena dopo lo Shake Up: AJ Styles.
Che ha avuto la meglio su Sami Zayn e Baron Corbin. Caspita, tre possibili candidati al titolo assoluto relegati a un match di qualificazione per la cintura degli Stati Uniti. "Eh, ma il titolo WWE è già impegnato nella faida tra Bray Wyatt e Randy Orton", avranno pensato in molti.
E invece no.
Perché una settimana dopo, ossia questa settimana, a Louisville in Kentucky si disputa un match a sei. Per decidere il primo sfidante al titolo di WWE Champion. Il titolo assoluto. E questi sei fenomenali lottatori sono: Sami Zayn (rieccolo, ma tanto perde sempre), Dolph Ziggler, Luke Harper, Erick Rowan, Mojo Rawley e Jinder Mahal.
Credo che basti rileggere i nomi l'uno dopo l'altro per rendersi conto di chi stiamo parlando.
Che poi poveracci hanno anche combattuto un incontro bello e vibrante.
Ma santo cielo, metteva in palio un match per il titolo assoluto! E alla fine ha vinto Jinder Mahal!
Il tutto mentre Nakamura aspetta, Tye Dillinger lotta in incontri inutili e soprattutto AJ Styles e Baron Corbin devono sudarsi un match per la cintura degli Stati Uniti!
Ma non era più sensato invertire i fattori?
Difficile dare una risposta. Così come è molto difficile capire come possa esserci attesa in uno scontro tra Randy Orton o ancora peggio Bray Wyatt (che comunque non riuscirà mai a vincere a Payback) e Jinder Mahal.
A meno che nel frattempo non si inventino per Mahal una costruzione che nemmeno Steve Austin ai tempi d'oro.
Ma SmackDown è così, è la terra delle opportunità. Peccato che stavolta si sia persa l'opportunità di prendere delle decisioni minimamente logiche.
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