"Sarà così la vostra fantasia
a vestire di sfarzo i nostri re,
a menarli dall'uno all'altro luogo,
saltellando sul tempo,
e riducendo a un volger di clessidra
gli eventi occorsi lungo diversi anni"
Parole tratte dall'Enrico V di William Shakespeare, che spiegano in versi un fondamento del wrestling: la sospensione dell'incredulità.
Traduciamo in parole più semplici: il fan "autentico" del wrestling si siede sul divano (o sui sedili del palazzetto in cui sta assistendo dal vivo allo show del giorno) e si dimentica per qualche ora della realtà in cui vive.
Sta guardando persone realmente esistenti, ma sa benissimo di assistere a qualcosa di artefatto. Di creato a tavolino. Di studiato nei minimi dettagli. Ma accetta di essere parte integrante di uno spettacolo e accetta ciò che i suoi occhi stanno per vedere senza farsi troppe domande.
E così accetta che un atleta di 1 metro e 68 come Rey Mysterio riesca con qualche calcio ben assestato a far perdere i sensi a un colosso di 2 metri e 13 come Big Show.
O che un ragazzo colpito da sediate, martellate, mazzate e che ha sfondato tavoli di legno, a un certo punto si riprenda e dopo una sola mossa sconfigga il cattivone di turno.
E' un tacito accordo tra chi fa wrestling e chi lo segue: raccontami una bella storia, se lo fai bene io crederò a qualunque cosa tu mi proponga.
Come se fossi a teatro.
Ecco, forse questa settimana la WWE ha esagerato un po' nell'applicare questa vecchia regola. E lo ha fatto sia a Raw che soprattutto a SmackDown.
Partiamo dallo show rosso. A Brooklyn non è andata poi così male.
L'arrivederci di Mick Foley è stato ben raccontato e soprattutto ha certificato lo status di Sami Zayn come cavaliere senza macchia e senza paura del roster di Raw. In attesa di un push che prima o poi dovrà arrivare (il rischio che l'ex El Generico diventi il prossimo Christian sembra sempre più palpabile).
Ottimo anche il lavoro di Chris Jericho (come sempre), diventato in un lampo eroe del pubblico dopo essere stato simpaticamente odiato per mesi, e monumentale quello di Triple H: come abbiamo già detto, quando si tratta di essere spietati il buon, vecchio The Game ha pochi pari.
Peccato che alla fine siano comparsi sul ring Braun Strowman, Roman Reigns e quindi Undertaker.
Il Becchino, sembra sempre più chiaro, non ne può più. E se è vero che la sospensione dell'incredulità prevede che questo Roman Reigns debba costituire una reale minaccia per lui, qualcosa è andato storto.
Stavolta non a livello tecnico, ma proprio emotivo. La faccia di Taker prima della spear dell'avversario lo dimostra. Cosa voleva dimostrarci il Deadman? Probabilmente nulla, gli è semplicemente "scappata". Ma quell'espressione a metà tra lo stupito e lo schifato non ha fatto altro che risvegliarci dal torpore dello show e ricordarci che dietro lo spettacolo ci sono uomini e persone reali.
E che non sempre quello che vediamo è condiviso da chi lo porta in scena. E' stato come uno schiaffo in faccia, che ha reso forse "finto" come non mai qualcosa che semplicemente "finto" non può essere definito.
A SmackDown, se possibile, hanno fatto perfino peggio.
Perché l'incredibile va bene, se ha senso.
Ma se somiglia a una farsa fa cadere tutto il castello del patto tra lottatori e spettatori di cui parlavamo prima. E questo è esattamente quello che hanno fatto John Cena e Nikki Bella.
Ora, che la coppia più amata da Vince McMahon debba presentarsi a WrestleMania con tutto il vento in poppa possibile è sempre più evidente, ma il siparietto con quei due poveri derelitti di Fandango e Tyler Breeze non era semplicemente evitabile.
Era da evitare.
Costringere un lottatore, già campione dei pesi massimi di una federazione satellite della WWE (la FCW), ad essere umiliato da una (praticamente) ex lottatrice è come dire alla gente: questa disciplina che state vedendo è una buffonata.
E se decidiamo che qualcuno ai vostri occhi deve essere apparire come "davvero forte", bene, gli facciamo fare qualunque cosa.
Sia chiaro: non stiamo dicendo che una donna non può battere un uomo. Da Chyna te lo aspettavi, da Beth Phoenix o Kharma anche.
Le stesse Trish Stratus e Lita, in certi contesti, potevano ottenere degli schienamenti credibili. Ma qui stiamo parlando di Nikki Bella. Che tutti sanno chi sia, e che immagine la WWE voglia dare di lei. E con tutta la buona volontà tutto questo va oltre la sospensione dell'incredulità.
E diventa soltanto farsa.
Pura e semplice farsa.
Se poi aggiungiamo che l'apoteosi della coppia Cena & Nikki debba arrivare con le loro mosse effettuate in sincrono sui poveretti della Fashion Police, e al momento giusto Nikki le sbagli tutte, bene, ecco che anche la farsa viene superata.
E si passa direttamente alla tragedia dell'assurdo.
Meno male che tutto questo con WrestleMania finirà una volta per tutte...