The Prizewriter - Da Diavoli ad Angeli



by ERNESTO BOSIO

The Prizewriter - Da Diavoli ad Angeli
The Prizewriter - Da Diavoli ad Angeli © AEW YouTube / Fair Use

Buonsalve a tutt@, siam di nuovo qui riunit@ per parlare del nostro amato wrestling, ed un ritorno alla normalità dopo un tristissimo agosto che si rivela più difficile del previsto. Il focus attentivo è spostato in AEW, visto anche il periodo di stanca, o forse il tocco del fondale, al quale è giunta l’epopea della linea di sangue di casa Stamford.

L’unica storia che merita un editoriale, anzi lo richiede proprio, è quella fra MJF e Adam Cole, e tutti gli intrecci con vari ed eventuali altri illuminati della luce riflessa di questi due.

Va fatto un plauso alla fed ed al suo booking team per cotanta fantasia e sforzo, infusi nell’intrecciare in modo sensato queste traiettorie. Nel voler dare luce a performer secondari o terziari, andando abilmente a rimarcarne il passato, in keyfabe e non, che li accomuna.

Piace il ruolo finalmente comedy assurto da Roderick Strong, anche perché è l’unico che riesce ad interpretare risultando credibile, dato che le sue doti recitative sono talmente basse da sfociare nel ridicolo.

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Intriga il Kingdom, finalmente inserito nel ruolo non di sparring partner, e che ha dimostrato appunto di avere una bella padronanza scenica ed al microfono.

Giù il cappello quando si ha a che fare con Samoa Joe, un signore del ring, in tutto e per tutto, che se ritrova integrità dal punto di vista fisico è davvero secondo a pochi come pacchetto completo. Mirabile la sua interazione con MJF, andando a riesumare scheletri nell’armadio inter promotions. Insomma uno splendido avversario di transizione, e che match con Friedman a Grand Slam!

Queste trame secondarie, che vanno a riguardare personaggi di secondo livello - Samoa Joe prima di questa riscrittura era pur sempre un campione secondario di una promotion annessa con scarsissimo successo ad un'altra - intrecciate con il filone principale sono da leccarsi i baffi, ma i problemi risiedono nell’ipotetico piatto forte.

L’amicizia fra Cole ed MJF, o del sembrare due fessi

Si, nonostante la critica incensi questi due performer - effettivamente fra il meglio che il mondo del wrestling ha da offrire oggi (Cole) ed il meglio che avrà, ma che già anche ha oggi (Maxwell) - ritengo che questo sia per l’interpretazione brillante che ci offrono settimana dopo settimana, mentre il problema risieda nell’intreccio sul quale si muovono.

Questo li ha visti, in modo totalmente ingiustificato ed avventato, divenire amici teneroni, in maniera totalmente avulsa dalla loro presentazione precedente, ed inficiando tutta la loro serietà in character.

Sì, perché per mettere da parte ogni mira di conquista di un titolo massimo, quando sono anni che navighi nella mediocrità, non rende migliore Adam Cole.

Un personaggio che ha troppo nelle sue corde il fare maligno e la spocchia per poter interpretare la parte del buono di cuore. Se lo guardi in faccia non puoi che avere la sensazione di trovarti di fronte un infingardo. Non sarà mai abbastanza dominante fisicamente per non ricorrere alla scorrettezza, ed il suo stile è troppo del furbo anche sul ring per non farne un villain. È uno di quei personaggi a mio avviso monodimensionali, e non in grado di essere sia face che heel con lo stesso successo (qualcun@ ha detto Triple H?). Si può impegnare a fare il buono, ci può anche riuscire, ma quanto gira meglio da cattivo? Anche ad NXT se lo ricordano, ed infatti ad ogni suo turn face corrispondono le peggio sconfitte, come contro O'Reilly, o adesso questo suo divenire puro, che non lo sta portando a nulla. Anzi il non riconoscere il gioco sporco di Roddy, ed il rimanergli accanto, come il non aver reagito dopo il pestaggio di Joe, lo sta trasponendo troppo facilmente nella schiera dei face babbioni.

Dal tradimento ai compagni ed amici storici Bucks prima dell'infortunio, mai spiegato in keyfabe, al divenire il portaborracce del campione massimo, ed ora al secondo tentativo fallito, senza speranze alcuna di divenirlo mai, quando invece ce ne sarebbe un dannato bisogno per la sua carriera.

MJF sì il migliore, ma il regno è meh...

Andando a parlare del nocciolo della questione, sul banco degli imputati finisce il regno da campione assoluto di Friedman. Il buongiorno si vede dal mattino, e riavvolgendo il nastro possiamo tornare alla sua affermazione, totalmente in controtendenza al cambio di personaggio legato alla sfida con CM Punk, al quale la carriera del nativo di long Island, volente o nolente è legata da un filo rosso. Si stava covando una sorta di benaugurante turn face, fino al momento della vittoria del titolo ai danni di Jon Moxley, tutta un cambio di programma. Come un cambio di programma è stato il dover essere affiancato e poi abbandonato in così poco tempo da Regal.

Una storia piena di what if, che però non avremo mai al suo meglio. La conquista del Triple B arrivata in modo sporchissimo con il tradimento dell’ex mentore del Blackpool Combat Club ai danni di Moxley, al quale è seguitato quello di MJF stesso al manager inglese.

Prima difesa indolore contro Starks; poi sfida epica con Bryan Danielson, anche essa però vinta in modo sporco, nonostante forse non ve ne fosse bisogno, tanto era il livello raggiunto dal giovane campione; fino al confronto con i 3 Pillars, anche esso vinto di rapina. Idem la sfida con Tanahashi; a seguire il confronto con lo scialbo Cole face, asfaltato al mic da Friedman, non avendo assolutamente lo status necessario, dopo un ritorno e la faida con Chris Jericho, per rivelarsi un rivale degno del better than you.

Il primo pareggio.

Poi la svolta narrativa. Cavalcando l’onda della popolarità.

MJF diventa buono. Dal nulla cambia attitudine durante il regno, utilizzando la naturale connessione con il pubblico dovuta al suo atteggiamento da buontempone in coppia con Adam. Secondo pareggio, e solita vittoria per solito roll up rapinato.

Wembley è il tripudio dell’amore fraterno, una storia da Libro Cuore che mi potrei aspettare per KO e Zayn, per Hangman e Omega, ma di sicuro non per due che si conoscono in storyline da pochi mesi.

Tutto quello che era prima, è stato negletto. Adesso Maxwell utilizza la scorrettezza alla Eddie Guerrero, in un modo che lo cita palesemente, anche contro Samoa Joe.

Il diavolo è diventato un buffone, e lo ha fatto durante il suo presunto regno del terrore, in modo repentino. Dopo quasi un anno di presunto regno del terrore che ora non è né carne né pesce.

Cambio di direzione

Di solito le svolte narrative arrivano perdendo un titolo, invece qui il campione è passato all’altra sponda diversamente in corso d’opera.

Il regno ha stancato, dovrebbe essere il modo di smuovere le acque stagnanti di un personaggio, invece è avvenuto il contrario.

Oltretutto non vedo assolutamente l’obbligo di avere sempre regni così lunghi. Ormai una costante nel mondo del wrestling. Proprio come Roman, Gunther, Orange, anche MJF deve rimanere per forza campione, proprio quando tanti avrebbero bisogno della cintura per essere legittimati, e non sempre viceversa, perchè poi azzerando la competizione ci si trova a brancolare nel buio.

Troppi rivali sono stati di transizione. A parte Bryan, nessuno dei grandi in All Elite lo ha sfidato per il suo titolo. Col senno di poi non lo si poteva mandare subito contro Punk per questa maledetta unificazione?

Visto cosa è successo dopo avremmo avuto il degno finale. Invece Starks, Tanahashi, Cole, Joe. Perché non un Omega, un Hangman, un Okada?

Abbiamo fra le mani il migliore al mondo, con un tempo tutt’altro che indeterminato (finestra scadenza del contratto 2024) e ancora gli fanno fare sfide di transizione?

MJF, il suo sconfinato talento e i suoi tifosi meritano di meglio, ma quando lo si capirà potrebbe essere troppo tardi

Adam Cole

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