The Prizewriter - Follow... the Buzzards



by ERNESTO BOSIO

The Prizewriter - Follow... the Buzzards
The Prizewriter - Follow... the Buzzards © Youtube WWE / Fair Use

Questa non sarà un’edizione del PrizeWriter come le altre… Questa è scritta di getto e col cuore, con l’intento di onorare una vita che non c’è più. La vita di uno dei, se non il mio wrestler preferito, che ci ha lasciat@ in una notte di estate.

Come un fulmine a ciel sereno, lasciando la stessa situazione di sgomento che si vive dopo avere sentito il tuono. Chi scrive è affranto, desolato, e non sa dove troverà la forza di continuare a vivere il wrestling orfano di tale figura.

Il primo sentimento che nell’ossimoro mi riempie è quello di un Vuoto. Enorme. Incolmabile.

Sono gli eroi che ti avvicinano al wrestling.

È chi ha l'arte che scorre nelle vene, e quella non la direzioni, rischia di travolgerti da dentro come un fiume in piena.

È l'arte immensa che non permetteva la facile comprensione nella sua espressione, e che ti lasciava lì fra il meravigliato, lo sbigottito ed il non compreso. Un flusso di parole in poesia, di coscienza che parla alla coscienza.

È morto il più profondo degli interpreti del ring. È morta la mente di un genio che colpiva al cuore. Il nuovo mistico che avanza, ed ora senza più la litania della sua voce, la profondità del suo pensiero, ci lascia un prodotto che sentirà la sua mancanza indelebile più di quella di qualsiasi altro.

Il wrestling è una disciplina così semplice, ma che si presta così bene alla magia. Se non ci fossero personaggi come Wyatt si rimarrebbe sempre al copione predefinito di due persone che si picchiano. Ma perché? Bray è stato Il lato oscuro di ciascuno di noi, che emerge.

La sua meravigliosa mente perversa ha scavato dentro di noi, in cerca di appigli per fiorirci dentro, come un immagine, un’allegoria balzana, un sussurro dell’inconscio. Così era Windham. Inquieto più che inquietante..

Dimostrando il suo amore e la sua bontà di essere, nel volersi donare sempre in tutto al pubblico. Paradossalmente essendo più autentico di tutt@. Se ne va un maestro, un'ispirazione. Un motivo per accendere quello schermo.

Rimanerne rapiti, incollati, meravigliati.. Storditi da una complessità di narrazione che non è per tuttə. E chi si lagna per il suo stile basilare guardi Reigns. Anche sul ring sapeva raccontare la sua storia in modo più che degno, ma ovviamente le sue fondamenta erano fuori, erano a casa, quando pensava, scriveva, dava sfogo ai suoi magnifici mostri interiori.

Che poi sono anche i nostri. Windham era una Fucina instancabile di idee. Prima che un divoratore, un Creatore di mondi. Nessuno nella storia ha saputo creare tante e mirabili Ambientazioni extra ring. Non solo nel suo personaggio, ma nella aura che gli stava attorno…Palude, casa delle lucciole, frammenti di personalità, inferno interiore.

La realtà della maschera, che però è più vera dell'abito del presentatore. Anche chi in realtà non è mai apparso, come Sister Abigail, potenzialmente personaggio della vita, ha continuato ad aleggiare come uno spettro.

Ha creato così tanto che poi raccogliere tutto non è stato possbile, ma ha donato così quell’aura misteriosa della superstizione, di non esplicato. La sua ultima incarnazione poi, quella che era la sua vera faccia.

É proprio quella che è rimasta più incompleta. Come se prima di partire sapesse, ed allora quel promo del suo ultimo ritorno diventa una pietra tombale mirabile, da scolpire ad epitaffio eterno. Rimane l’amarezza della sua departita prematura, soprattutto per tutti i momenti in cui, non seguito dai bookers, in preda alla loro schizofrenia gestionale, ha visto bruciato il proprio momento.

Nelle scelte scellerate di dargli o troppo, che stroppia, o nulla.

Seducer, Accuser, Destroyer

Adorazione, devozione, compassione. Nessun personaggio ha saputo tanto quanto lui sviluppare un proprio culto, e ci sarebbero centinaia di pagine da occupare trattando delle sue allegorie.

Come ha potuto entrare nei nostri sogni, od incubi, ha saputo farlo nelle menti, nelle vite e nelle carriere anche dei suoi rivali, o compagni. Elevandoli, facendoci scoprire lati nascosti anche di loro. Sempre al loro servizio.

Come nessun altro. Quale sarà il suo lascito? Quello del più grande personaggio oscuro ,senza troppa presunzione, di sempre. Nessuno ha portato in scena una tale profondità, oltre il personaggio. Anche se per le sfortunate circostanze non ci regalerà una carriera alla Undertaker, o alla Sting.

Diventa quindi cruciale, e mette in pace con il destino, quel lieve passaggio di cosegne, fra il becchino e Bray. Come se lo si sapesse già. Nella sua brevissima carriera tutto è già condensato per lanciarlo in orbita.

Lui che aveva tutto il mondo nelle sue mani. E tutti gli universi nella sua testa. Ed ora lo vogliamo immaginare così. Come emerge dalle sue ceneri la fenice, nelle sue molte trasformazioni ed evoluzioni. Pronto ad entrare nella leggenda. Grazie indimenticabile Windham, vivrai per sempre.