Ecco venire alla luce una nuova edizione del PrizeWriter, l’editoriale più heel del wrestling web.
Edizione che viene scritta di getto, in seguito alla visione dei due show settimanali WWE. (si, dovrai ancora aspettare aew).
Nella settimana aveva luogo il torneo per l’assegnazione del neonato, o resuscitato (?), World heavyweight championship.
E questo risulta una cartina di tornasole per capire quale sia lo stato dei neonati roster.
Tutto cambia... per rimanere uguale
Come avevo già anticipato a RAW c’è sì molta piu ciccia, ma occhio a SmackDown che da solito underdog che stupisce, già alla prima puntata dopo lo shake up del Draft, appare molto più solido, e impartisce la solita lezione allo show del lunedì.
Partendo dal torneo:
A RAW tutto appariva scontato, sin dal momento scontato in cui Lesnar, è intervenuto a picchiare un Cody che vergognosamente da solo si stava sbarazzando dei due rivali, facendo fare loro una pessima figura e continuando nell’aggiungere stucchevolezza ad ogni cosa che fa... Portando così Balor alla vittoria. Era chiaro come sarebbe stato Rollins a vincere nel match finale. In una serie di contese tra l’altro molto noiose, e quanta rabbia fa che lo sia anche il main event con du performer tanti…
A SDL invece non solo il primo match a 3 tra Rey, Edge e Aj si candida a vincere il premio di match della settimana, dando una lezione a tutti i 3 match di RAW. La classe non è acqua, ed in effetti vedendo il parterre di tale triple treath, con mille manovre combinate, si capisce proprio quanto i tre veterani e fuoriclasse si siano impegnati per mettere su tale contesa.
Si inizia subito con il risultato a sorpresa. Edge pareva il grande favorito, non solo per il 3w match, ma per la semifinale anche. Ed invece un AJ Styles in grande spolvero supera anche inaspettatamente Lashley, che pareva invece perfetto big man di contentino per i fan arabi.
La finale ci regalerà un dream match, inusuale face vs face, di una qualità che difficilmente avrebbe potuto essere superata da altri incroci. Con l'Architect che ovviamente parte grande favorito ad essere l’antitesi perfetta del capo tribù.
Andando nella divisione femminile invece a RAW lo scempio si chiama Trish Stratus, contro una Becky Lynch ai minimi termini (chiamala scema Mercedes)… Il nostro sito, se inserisci parolacce o insulti non fa caricare l’articolo…No comment please; mentre la campionessa Rhea se la vede con Natalya e Dana Brooke…. Ancora meno comment…
A SDL ci sono invece sviluppi interessanti in seno alle DMG CTRL, con Iyo che sembra destinata, come merita, a spiccare il volo -in ogni senso- in singolo, mentre viene in modo saggio riproposta la faida troncata a WrestleMania fra Bianca e Asuka, che tanto avrebbero ancora da dare, e con The Empress in questa versione heel viscida, che potrebbe riservare importanti novità. Ci volete solo dire cosa fate con questi titoli invertiti di roster?
Abbiamo poi la ottima presentazione di ogni innesto di qualità da NXT al venerdì, con tutti i performer di qualità inseriti in qualche trama interessante, mentre a RAW un lungo ed inutile recap del loro avvento e basta.
Motivi del dominio
Ma andando al sodo cosa manca a RAW? Semplice, il miglior racconto del wrestling contemporaneo. Manco a dirlo quello in seno alla Bloodline. Alla faccia di chi insinuava che fossero KO e Sami a portar avanti la storia. Gli Undisputed tag champ ormai al lunedì sono già diventati ininfluenti, inutili ed anonimi, e non hanno storie da raccontare, mentre si apprestano a vendere la dignità, e presenziare come tutti nello showcase saudita. Mentre la linea di sangue samoana imperversa e regala emozioni e colpi di scena, in segmenti magistrali ove la psicologia la fa da padrona. Ce la faranno Solo e Roman a diventare campioni, che ne sarà delle cinture unificate?
Un sacco di interrogativi ed interesse, proprio come nella faida fra Cody e Brock. Ovviamente, se servisse, ero ironico.
Puoi avere i migliori performer sulla carte, ma basta un fuoriclasse indiscusso, una storia emozionante, del raziocinio nelle scelte, ed ovviamente ciao ciao RAW.
Alla prossima.