The Prizewriter - WWAEW



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The Prizewriter - WWAEW

Salve a tutti e tutte, tenetevi forte per una nuova edizione del PrizeWriter, l’editoriale più heel del wrestling web, che finalmente tratterà di All Elite Wrestling! Ma no, non lo farà nei soliti termini positivistici, inneggiando a chi sa che match o feud, come i suoi fanboys ci hanno ormai abituato...

perché pare che stia assomigliando sempre più ai suoi arcirivali. Le ultime settimane ci hanno dato conferma che la differenza tra le due federazioni è ormai praticamente azzerata. Andiamo a vedere perché in questa spietata analisi.

5 star where?

Iniziamo dalla qualità degli incontri, fiore all’occhiello della giovane federazione autoproclamatasi d’Elite. Basta prendere lo scorso special event Full Gear per capire come neanche lontanamente ci fosse un match dalla qualità eccelsa, cosa cui la fed ci aveva abituati.

Anche nell’ultimo criticatissimo All Out avevamo almeno la finale del torneo trios, mentre qua abbiamo avuto sì due ottimi match - F4W e Trios- ai quali però fanno da contraltare una costruzioni stucchevole (l’eterna faida fra BCC e JAS), ed una nulla; ed un finale assolutamente anticlimatico, sopratutto in ppv.

Ormai neanche più un match riesce a finire senza un qualche tipo di interferenza o overbooking. Proprio in quella che dovrebbe essere la casa del grande wrestling questo è inconcepibile. Non era questa una caratteristica dell’enterteinment?

Chi l'ha visto?

Ci sono poi alcune trame che vengono completamente elise, storie troncate, si torna sui propri passi repentinamente e senza spiegazione.

Marchio di fabbrica della gestione di Vince. Alcuni esempi: la bella storia di Garcia, il suo push le vittorie contro Bryan la ribellione a Jericho e poi, in nome dello stupido colpo di scena l’accantonamento. Stesso destino per Yuta e Bryan, o per MJF ed il Firm… Mentre l’allungare continuo il brodo di alcune narrazioni le rende stucchevoli ed indigeste (vero best of seven series?)

Effetto Goldberg

Si continua nelle similitudini con leggende che tornano, e si prendono spot importantissimi subito, a scapito dei giovani e del roster, nel quale troppo lunga è la lista degli inutilizzati.

Stiamo parlando del ritorno in pompa magna di Saraya! Tutto bello, belle interazioni con la Baker, hype per il match fino a quando… Questo è iniziato. Definire imbarazzante la forma fisica della ex Paige è il più dolce dei complimenti.

Anche Lita che ha circa 20 anni in più, dopo più anni di assenza, si è dimostrata ben più atletica tornata sul ring. Ed ovviamente una vecchia (in realtà sarebbe anche giovane) gloria cosa deve fare? Tornare e spazzare via quella che è stata bookata come la migliore in questi tre anni (inspiegabilmente dato che non eccelle in nulla, e lo ha nuovamente dimostrato, non riuscendo a condurre l'incontro).

Bel segnale per una divisione già totalmente allo sbando. Come è possibile poi sponsorizzare Jeff Jarret sul ring al giorno d’oggi, a fianco di quella marmaglia inguardabile di Lethal e compagnia bella? L’ultima interazione con i campioni di coppia non fa ben sperare affatto…

Tag team e titles relevancy

Se consideriamo la categoria tag invece possiamo senza ombra di dubbio affermare che stia messa peggio di quella dei rivali.

Oltre gli Acclamati, la desolazione… Andando a parlare di questi ultimi, è ottimo il loro momento, è ottima la loro proposizione, peccato che i loro titoli valgano come il due di picche. Oscurati colpevolmente dai campioni ROH, i veri Top Guys del roster, e anche ora dalle vicende dei titoli trios.

Parlando di questi trovo la loro introduzione totalmente pleonastica. I bei match 3 vs 3 possono essere fatti anche senza titoli in palio, oppure sfruttando la free bird rule. Nonostante la sovrabbondanza del roster in tutte le categorie, non ci sono abbastanza performer per garantire l’alto livello, a cui eravamo abituati, in tutte le competizioni.

Duole dirlo ma la categoria tag, un tempo fiore all’occhiello e vero tratto distintivo della AEW rispetto alla federazione di Stamford, adesso è meno rilevante dei quella dei rivali, con gli Usos veri mattatori, soprattutto per rilevanza negli show, occupazione del main event ecc… Mentre qui i migliori che hai, ossia i furono Revival, vengono inspiegabilmente messi in secondo piano.

Colgo la palla al balzo per parlare, male ovviamente, di quello che è la ROH oggi, ossia un concetto in seno alla federazione, che seppur di secondaria importanza non fa che togliere valore alle cinture della prima.

Qualcuno aveva più sentito parlare del Titolo TNT, e del suo campione Wardlow? Un giovane in rampa di lancio che da quando ha vinto il premio che poteva corroborare la sua ascesa ha totalmente perso la sua strada, ed adesso viene deprivato di questo premio, forse considerato un ostacolo.

A quale pro? Magari spingerlo verso lidi più prestigiosi, ma senza status e insultando così lo stesso premio (mi ricorda qualcosa). Altro grave errore della federazione, la continua messa in palio dei titoli.

Per difendere queste millemila cinture in continuazione -oltre a rendere molti match totalmente scontati- non fai che ridurre il valore di esse, e di conseguenza dei campioni, ed il prestigio di chi va a giocarsi il titolo, anche da contender.

In questo si può dire invero che la WWE oggi sta facendo molto meglio, quasi all’opposto, diminuendo il numero dei titoli, forse difendendoli anche troppo saltuariamente, ma così dando a loro un enorme ed inestimabile valore, quale meriterebbero.

Buio pesto

Andiamo avanti con la conferma che, né de un lato né dall’altro, si sanno bookare character oscuri. Questi costantemente vengono resi dei folli che vagano senza scopo o meta. Un po’ come il povero Judgment Day, o ancor peggio Bray Wyatt, che dopo un ritorno incredibile e una incredibile presentazione le prime settimane, adesso si trova impelagato in una faida contro un, seppur bravissimo, jobber, ma questo imperdonabile spreco merita un editoriale a parte.

Stessa storia della HoB, che è appena tornata dopo essere stata seppellita da Darby e Sting, e con quali motivazioni, con quale movente? Ovviamente nessuno. Invece della vendetta nei confronti degli altri due personaggi oscuri, di cui parleremo dopo, vanno ad attaccare dei signori nessuno, jobber come i migliori amici, o ancora peggio gli scagnozzi di QT.

Quale è la loro storia, quale è il loro obbiettivo? Resterà solo un bel guscio colorato di nero e oscurità, ma dentro, nessuna sorpresa. Il vuoto. Vuoto come il futuro il presente della carriera di Darby Allin, anche lui personaggio e wrestler dal potenziale… costretto a non avere mai nulla di rilevante da fare, e a sfidare il peggio del peggio in circolazione, vincendo solo i match con Sting al suo fianco.

Sembra che sia Darby a fare il manager dell’Icon, e non viceversa. Non si sa proprio dove si possa andare a parare con questi character.

Coerenza

Ma soprattutto le storie hanno perso qualsiasi velleità di coerenza o pregnanza, fatto in cui forse si avvicina di più alla WWE di Vince Mcmahon che a quella attuale di Triple H, dove sebbene non si gridi al miracolo, questa un minimo in genere viene mantenuta.

E non bisogna andare a cercare le faide dei midcarder, basta vedere il lavoro fatto con i campioni massimi. Iniziando da quella femminile, il suo percorso sino alla vetta appare quantomeno rapido ed avventato, per non dire a caso, ma d’altronde visto che nulla è costruito tal sensazione deve sovvenire per forza quando si parla di codesta divisione.

Almeno il cambio al vertice può essere motivato dal favore del pubblico guadagnato da Hayter, diventata a forza la più over della compagnia, nonostante lo split con Baker fosse già dovuto avvenire da un anno.

Una DMD che non finisce di metterla in ombra e tarparle le ali neanche ora che ha conquistato la cintura. Non solo le regala il titolo in modo evidente, e le passa lei la cintura di campionessa, quale fosse sua; ma adesso la prevarica e le impedisce anche di pronunziare le sue prime parole da campionessa.

Un inizio di regno in sordina per la povera Jamie, e già vengono i brividi che rimandano ai fasti delle campionessa precedenti, mai presentata come tali e gettate in pasto agli squali che -non- bookano la divisione.

Riuscirà la giovane inglese con il suo seguito a rendersi giustizia da sola nonostante il boicottaggio del booking? Per concludere andiamo alla faida del momento, quella che sembrava dovere trascinare da sola le sorti dell’ultimo ppv dell anno in casa AEW.

La storia di MJF, il diavolo in persona, il suo passato, la sfida nella sfida con Regal, il fatto di dover provare di essere uomo e non più ragazzino viziato. Max che vuole provare a MOX, Regal e pubblico di essere veramente quel generational talent che millanta.

L’ex campione quasi turnato heel sul giovane. Tutto bello, tutto interessante, fino al momento clue: il match di sabato è stato il massacro a senso unico di MJF, sia sul ring, sia in termini di character. Mai in partita, mai pericoloso, malmenato per tutto il tempo.

Dimenticati tutti gli spunti personali, tutta la vita vera, in favore di questa farsa, che non serve a nessuno. Anzi sin da subito un atteggiamento da heel codardo e spocchioso. E poi il tradimento di Regal, ma perché? Nessuna spiegazione, una sequela di gesta comandate, nessun legame apparente fra di esse.

Anche la recitazione è ridotta all’osso… Ok che MJF da quando è tornato ad All Out ha sempre giocato con i fans, è sempre stato fra il turn e la beffa, ma qui dovevi raccontare una storia diversa, dare una nuova dmensione al gioiellinoi che hai in casa.

Volevi fare lo swerve a tutti i costi? Allora lo rendevi tale, creavi una contesa combattuta, e poi alla fine il coup de teatre… L’attesa è per la puntata successiva… Quella dei chiarimenti. Forse Max ci spiegherà, ma lui è assente.

Il neo campione è assente alla prima occasione… non va bene. Toccherà a Regal allora spiegare. Ma il lord a parte l’espressione schifata con cui guarda Moxley non ci lascia alcuna dichiarazione interessante.

Sapremo almeno cosa ne sarà del blackpool combat club? Ma va! Abbiamo solo un Bryan che fa da scudo umano a Regal, che scappa alle minacce di MOX. Questo non è altro che non dare alcuna risposta nel momento in cui queste erano richieste, dato lo sconvoglimento narrativo che in due sere, non hai spiegato.

Sarà una fisiologica flessione dopo tre anni di proposizione, una stanca del fan annoiato, la fine della luna di miele? In ogni caso le similitudini negative sono innegabili. Questa storia ci insegna che nessuno è perfetto si, ed è sempre possibile commettere errori, od essere sfortunati, ed anche di più, con tutti gli infortuni e le vicende che stanno tenendo lontani fior fior di atleti: Thunder Rosa, Cole, Hangman, Miro, Punk, O’ryley… Ma per fare così male bisogna mettersi di impegno. Forse conveniva tirarsela di meno in questi anni, ma con certi bambini come evps...