The Prizewriter - Dalla Theory alla pratica



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The Prizewriter - Dalla Theory alla pratica

Un caloroso saluto amiche ed amici di WorldWrestling, e [email protected] per una nuova edizione del PrizeWriter!

Periodo non molto movimentato in casa Stamford, e ci credo: ci sono le Survivor Series!

Per questo vorrei concentrarmi sulla carriera in ascesa di un giovane promettente wrestler e sul, si spera solo momentaneo, ripensamento a riguardo. Il fatto scelto, senza indugi e dubbi alcuni, è il cashing-in mancato della valigetta da parte di Austin Theory.

Uno spreco inaudito

Inammissibile già di per sé, dato che non si può sprecare per l’ennesima volta un’opportunità, questa oltre la finzione narrativa, di fare crescere un tuo wrestler dotandolo dell’ormai puro orpello che è diventata la 24 ore più sfortunata. All’opposto della celeberrima scena di Pulp Fiction, dove non si vede cosa c’era nella valigia, ma questa era preziosa in modo inestimabile, in questo caso chi la vince sa già che non troverà un prezioso contenuto dorato, ma soltanto un futuro plumbeo; e chi la usa conosce già la sfortuna che lo attanaglierà, in un gioco quasi a liberarsene al piu presto.

Acclarati i fallimenti di Sandow e Corbin, ritorna alla mente l’utilizzo non fàttone da Otis, e poi il regno, che definire di transizione è poco, di The Miz, sino ad arrivare alle inutili vittorie di Braun Strowman, con altro incasso fallito, e Brock Lesnar, mostri devastanti, senza bisogno alcuno di questo mezzo. Per non parlare di quella femminile, su cui stendiamo un velo pietoso, e che infatti viene sempre sacrificata nel giro di una notte. Unica eccezione a confermare la regola l’incasso di Big E, che utilizzato in modo sapiente ci stava consegnando un nuovo volto verso il top, anche se la sua ascesa venne bruscamente interrotta per favorire i soliti noti (Lesnar e Reigns), e da un infortunio.

Perché la valigetta del Money in the Bank, da almeno un lustro, invece di essere sinonimo di una preziosa opportunità per il possessore fa fare a questi la figura dello scappato di casa? 

La risposta sembra risiedere nella assoluta mancanza di programmazione che attanaglia le strategie a lungo termine della federazione. Anche quando sembra così facile attuarne una di qualsiasi tipo.

Senza dilungarmi troppo su queste tematiche vi rimando all’ottimo editoriale appena uscito sulle nostre pagine informatiche.

Ma per tornare a noi, all’ultimo scempio ed alle sue paradossali premesse bisogna tornare indietro a questa primavera, quando il povero Theory strappo dal soffitto la poi rivelatasi propria stessa condanna. In questo caso a molti era parsa prematura la scelta di affidare al giovane fu pupillo di Vince il premio, in modo oltretutto rocambolesco - non era lui neanche annoverato fra i partecipanti del match -. Oltretutto, come fatto notare da qualcuno, ragione per la quale lo stesso era stato portato ad abbandonare il regno da campione USA, proprio a favore di Bobby. Per finire poi, in un demenziale giro a vuoto, come il primo nella storia a non usare suddetta valigetta per un titolo massimo, e poi venire totalmente a caso fregato da uno stupido stupido stupido Lashley. Non si capisce cosa abbia visto l’All Mighty per impazzire letteralmente, vanificando sia la propria possibilità di prendere parte alla sfida aperta lanciata da Rollins (e bruciando il rilancio del poverissimo Ali), con un turn heel (?) a casissimo, nonostante sia amato dal pubblico in modo inspiegabile. Mentre Seth, a furore di popolo, effettua un inverso cambiamento (?) ma solo di schieramento, e non della pessima gimmick da macchietta che lo condanna da anni.

In tutta questa frenesia non solo si riesce nell’impresa di mortificare la valigetta ancora una volta, ma di vanificare tutto il lavorio fatto sul povero Theory, lui sì un meritevole giovane in rampa di lancio, sul quale varrebbe la pena spendere qualche riguardo.

Un performer a tutto tondo, molto buono sul ring, con ampli margini di miglioramento, buono al microfono, ottima presenza, capacità di interpretare anche molto bene un ruolo comedy, ma una presentazione approssimativa, a tratti lacunosa e nessuna profondità.

Forse non era ancora pronto per un regno titolato, ma avevi all’incirca sette mesi buoni per costruirlo, usando proprio la valigetta quale mezzo per poterlo fare.

A maggior ragione data la totale stagnazione attorno all’egemonia del duplice campione, per rendere un po’ più incognita la situazione della sua tirannia. Era costretto a vincere subito il virgulto? Non credo proprio, ed allora si poteva farlo crescere con questa valigetta fra le mani e la sua spocchia. Magari lavorando sul suo character totalmente generico di giovane sbruffone. Tutti fattori che hanno comportato un suo difficile inquadramento, nonostante i doni di natura, complici i mille cambiamenti di theme song, ed il nuovo concept A Town Down, che anche facendo una immane fatica ed innumerevoli ricerche sull’internet, faccio ancora fatica a comprendere. Dovrebbe essere un appellativo gergale che starebbe a significare, cito testualmente, "a cookish asshole". Esattamente quello che ci appare oggi il buon Austin, con una credibilità sì rasa al suolo, altro che la città.

Se proprio, per qualche oscura ragione, magari la ripicca nei confronti delle scelte del vecchio, volevi privare lui della valigetta, perché non consegnarla ad un altro possessore?  Dato lo scarto che vede Reigns al di sopra di tutti, quale migliore scalata al suo livello che fare utilizzare la valigetta ad uno che invece ritieni degno?Mmagari proprio dopo una faida con un Theory, che ha esattamente bisogno di questo per crescere: intraprendere un percorso con wrestler navigati, per arricchire il suo bagaglio di esperienza. Non certo di sperperare la valigetta…

The future...Is Now

Concentrandosi su Theory, quale futuro per lui ora? Verrebbe da dire che ora, dopo tutti questi soprusi subiti, potrebbe iniziare senza problemi il suo perfetto percorso da face underdog, peccato che sia un heel spocchioso.

Nell’ultimo Raw si è visto un tentativo di repackaging, in un intervista ha asserito che il suo futuro è ora il presente, che la valigetta era solo un peso, e che vuole liberarasi di tutte le pressioni che l’essere il prescelto gli pesavano sulle spalle.

Un buon primo passo è di certo l’abbandono, del cellulare da selfie, roba vista e rivista, e una nuova infuocata rabbia, che gli dia quel killer instinct che fino ad ora gli è sempre mancato. Però la nuova attitudine, invece di portarlo a vincere un match in modo spietato, dritto al sodo, lo ha portato a… Fare come il disgraziato Lashley, infierendo oltremodo sull’avversario, il sempreverde ottimo Dolph Ziggler, venendo squalificato dopo un frizzante match, che meritava tutt'altro finale.

Al termine della puntata poi vi è stato l'attacco fine a se stesso ad un Rollins fresco di difesa titolata con aiutino, la seconda in due settimane dopo il turn face, non male... Non mi piace questa mancanza di finalità nell'operato di Theory, che sicuramente se vuole una costruzione del personaggio non deve venire gestito come un Lashley qualunque.

Tale è un buono spunto per ripartire da zero. The Now, come forse si farà chiamare, deve riemergere dalle ceneri di questa città messa sottosopra, anzi ormai distrutta, ma si spera possa farlo con un po’ più di concretezza...

La federazione, acclarati i fallimenti con tutte le ascese della classe media di questa generazione, probabilmente ormai irrimediabili, ha bisogno di un proprio nuovo generational talent, che metta la freccia per diventare il nuovo volto della federazione, e Theory ha le carte in regola per esserlo, più dell'altro prescelto Bron Breakker, più dell'ahinoi troppo mingherlino Carmelo... Adesso non si può più perdere tempo, il rischio di bruciarlo è troppo elevato.