The Prizewriter - Is that cowboy really sh*t?



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The Prizewriter - Is that cowboy really sh*t?

Gentili lettori e lettrici di WorldWrestling.it, siamo qui riuniti per una nuova edizione del PrizeWriter, che dopo tanto tempo si concentrerà su un tema specifico.

Con l’acquisita versatilità ormai acquisita sta volta si parlerà della AEW, e di quello che ormai è diventato un caso vero e proprio.

Il regno da campione massimo di Hangman Adam Page.

Il wrestling web quasi all’unanimità lo bolla come deludente e privo di spunti d’interesse notevoli, critica la mancata posizione di dominanza delle sue vicende rispetto agli altri elementi di spicco, e non, del roster e lo vorrebbe vedere spazzare via da Punk… Ritengo queste dicerie un po’ esagerate.

Non voglio dire che siamo di fronte al regno del secolo, ma innanzitutto contestualizziamo.

Chi si ricorda il regno di un campione face veramente convincente?

Senza scomodare la WWE ed i suoi molteplici fallimenti narrativi, per restare in All Elite a memoria tutti i regni più notevoli di questi ormai quasi 3 anni sono stati di campioni heel. Da Jericho, ai Bucks & Kenny Omega, passando per Rusev e Britt Baker, fino ad arrivare a Jade Carghill.

Per i face cosa? Le briciole… A partire da Riho, Shida, il regno sottotono di MOX, con quasi tutte sfide scontate e un indelebile disastro narrativo, come quello con Eddie K, o il regno tag dei Lucha o quello attuale dei giurassici, o le marchette di Cody TNT Champion…

Forse allora siamo veramente di fronte ad una tendenza ormai ben consolidata, non solo in AEW, ma nel mondo del wrestling in generale, dove da anni abbiamo una grande abbondanza di campioni heel, e i pochi buoni che si distinguono nella scalata al successo vengono bistrattati.

Bistrattati perché? Perché in un mondo crudele come quello in cui viviamo non c’è più spazio per la bontà d’animo? Forse.

Niente di tutto questo.

Perché il più delle volte i buoni si trovano cornuti e mazziati da branchi di rivali che li umiliano e soverchiano costantemente. Perché fanno sempre la figura degli scemi.

Perché con la trovata delle stable sempre e comunque, per proteggere l’aguzzino di turno si fa sfoggio di un sempre più vasto ed amplio entourage di scagnozzi, che inevitabilmente avranno sempre la meglio sui buoni.

In questo universo a tinte scure, dove il male sembra inscalfibile nel suo ferreo e duro tiranneggiare, il nostro boia Adam Page, in fede al suo nome, si è avvicinato gradualmente anche lui al lato oscuro.

In un lento e lungo percorso, che non mi pare di trovare fuori luogo o tempo.

Se dapprima la sfida contro i demoni suoi dell’alcolismo lo avevano portato ad abbracciare il bene, azione collimata con la conquista tanto agognata dell’alloro massimo, il prosieguo del suo viaggio da campione lo hanno portato dapprima a sfidare un Bryan che gli è turnato in faccia, senza apparente motivo, se non quello della sete di potere.

Ed il buon Adam ha dimostrato contro di lui che non fu solo un fuoco di paglia scontato, dopo un lungo cammino tracciato, il successo contro Omega. Per me il loro rematch è tutt’ora il MOTY.

E lo ha fatto tirando fuori una cattiveria inaudita, anche per un heel.

Questo è il sovrappiu di Page e del suo percorso. Il mutamento.

Tralasciando la difesa contro Archer, anche contro Cole e ReDragon non ha mai indietreggiato, ed anzi ha spazzato via a suon di mazzate violente e di faccia tosta uno dei migliori wrestler in circolazione, vincendo ben due volte in modo incofutabile.

Chi può dire che il suo status non sia stato intaccato da questo?

Ed ora si trova dinnanzi lo scoglio Punk…

Un personaggio che sebbene sempre molto PG fino ad ora, sulla favella ha comunque pochi eguali (ed uno dei pochi lo ha affrontato nella faida precedente).

Ed allora il nostro cowboy che fa? Non ci prova neanche, come giusto che sia, ma la butta sulla violenza, sui diti medi, sui faccia a faccia. Un po’ di sano atteggiamento da bullo di quartiere.

Che privilegia i fatti alle parole. Che va al punto. Che non si lascia intimorire, né si getta in sfide impossibili in cui parte stra sfavorito, come al mic con Punk.

Vedo nella sua narrazione un percorso coerente, che probabilmente lo porterà al turn heel, magari perso il titolo, magari anche a un cambio di gimmick, per un performer a tutto tondo veramente poliedrico, e che ha tutto per sfondare, ovunque vada.

Mi ricorda un po’ il Mcyntire della road to Wrestlemania che lo ha portato a vincere il WWE title contro Lesnar, l’unico top face ben costruito da anni in WWE. Salvo poi iniziare a fare lo schifo attuale da li in avanti.

Il nostro Adam sul ring ha veramente pochi eguali, in tutto, È uno di quei wrestler poliedrici che mixa tutto quello che serve voli, potenza, tecnica, storytelling, bell'aspetto. un po' alla Shawn Michaeles, Seth Rollins e Jericho. Ha un look molto impressionante e ben curato, cosa rara. E possiede quella capacità di far empatizzare il pubblico che veramente pochi detengono. Basti vedere la reazione delle arene ogni volta al suo ingresso. 

Per me non solo è il campione dell’anno, ma qualcosa che si avvicina anche al wrestler dell’anno. 

Quindi lunga vita al boia! Ce ne regalerà ancora tante nel suo percorso di crescita appena iniziato.

COWBOY SHIT!