Dirty Deeds - Verita' scomode: amici per sempre, amici mai piu'



by MARCO ENZO VENTURINI

Dirty Deeds - Verita' scomode: amici per sempre, amici mai piu'
Dirty Deeds - Verita' scomode: amici per sempre, amici mai piu'

La settimana di San Valentino in WWE ha avuto come tema dominante l'amore sportivo tra due coppie di alleati. Un amore che in un caso è stato ulteriormente cementato (almeno per ora, o in apparenza), l'altro che è esploso in maniera tanto fragorosa quanto inaspettata (soprattutto ora).

Stiamo chiaramente parlando di Bray Wyatt e Randy Orton in un caso e Kevin Owens e Chris Jericho nell'altro. Andiamo a sviscerarli.

Lo abbiamo detto tante volte: a questo Kevin Owens mancava una cosa per essere agli occhi di tutti un campione cattivo con i fiocchi, la credibilità.

Per tanto, troppo tempo infatti si era ridotto ad essere (con risultati spesso buoni, ma non sempre) un campione fin troppo simpatico per quello che doveva essere il suo ruolo. Soprattutto a causa dei segmenti comedy proprio con Chris Jericho, fin troppo gradevoli per essere eseguiti da due lottatori heel.

Il risultato è stato quello di rendere il campione cattivo di Raw una sorta di macchietta di sé stesso.

Ciò che di peggio c'è per un campione cattivo.

Bene, i fatti di lunedì scorso a Las Vegas ci hanno restituito un Kevin Owens spietato, brutale, malvagio fino al midollo. Il campione di cui Raw aveva bisogno sin dall'assegnazione della vacante cintura di Universal Champion.

Straordinario e da rimarcare, tra l'altro, il lavoro di mimica dei due ormai ex amici, che è evidente adorino davvero lavorare insieme.

Gli ultimi secondi prima del tradimento effettivo del Prizefighter hanno elevato la tensione a livelli altissimi, che tutti in WWE vorrebbero vedere spesso ma che purtroppo non avvengono se non poche volte all'anno. A volte anche meno.

Bene.

Perché finalmente possiamo osservare e apprezzare un Owens davvero detestabile. Niente siparietti da sorrisi e applausi, questo è davvero un lottatore crudele, che non si può che fischiare in ogni palazzetto vada ad esibirsi.

Ed è proprio questo il suo lavoro, perciò non c'è che da fargli i complimenti.

Dall'altra parte della barricata abbiamo invece qualcuno che campione lo è appena diventato: Bray Wyatt. La sua vittoria all'Elimination Chamber, per quanto attesa da molti, è stata comunque vissuta come una vera liberazione.

A dimostrarlo gli assordanti cori "You deserve it!" fatti partire dall'intero pubblico di Anaheim, in California. Cori che hanno messo in imbarazzo perfino un veterano assoluto del ring come John Cena.

Perché Bray erano anni che prometteva tanto, tantissimo, e non raccoglieva niente.

Il suo personaggio, sempre il bilico tra fascino e inquietudine, tra terrore e passione, ha sempre catturato l'attenzione del pubblico. Era quindi giusto che prima o poi raccogliesse il massimo risultato possibile. E poi c'è Randy Orton.

Diciamo la verità: il buon mister RKO da una vita rappresenta un vero mistero della WWE.

Ha un fascino misterioso che attira le attenzioni di moltissimi fan, mentre altri si lamentano ferocemente per lo scarso ritmo nei suoi match. Eppure quando c'è tutti vogliamo sapere cosa combina.

La situazione attuale, con l'alleanza con Bray Wyatt che è contemporaneamente solida come non mai e in bilico come non mai, ne è una chiara dimostrazione.

Tutti sanno che The Viper sta tramando qualcosa. Ma la sua capacità di creare quiete prima di una tempesta che si preannuncia fragorosa non ha probabilmente pari nell'intera WWE.

Ecco perché siamo così curiosi di vedere come finirà la questione inerente alla cintura di WWE Champion.

Ed ecco perché siamo sicuri che questa amicizia finirà. Proprio perché insolitamente solida. Come sembrava l'altra, a Raw. E non vediamo l'ora che a sua volta crolli miserabilmente.