Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei paradossi



by MARCO ENZO VENTURINI

Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei paradossi
Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei paradossi

A cosa ha condotto questa Royal Rumble? A uno show con alcuni piani ben definiti, ma che fanno abbastanza storcere il naso e che soprattutto tra due settimane saranno già stravolti dall'Elimination Chamber, e ad un altro in cui a regnare è solo una grande confusione.

Partiamo da Raw, dalla puntata andata in scena da Laredo, in Texas, a 24 ore dalla rissa reale e da questa immagine.

Chi rappresenta? Il campione universale, Kevin Owens, è ancora una volta riverso a terra. Il rivale del suo match titolato, Braun Strowman, guarda in cagnesco il rivale della notte prima, Roman Reigns. Lo scambio poi premierà il Mastino, per una parziale rivincita dall Rumble.

Ma per non farsi mancare niente l'ex Shield prima di abbandonare lo stage abbatte una volta ancora il derelitto KO.

Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea: che razza di trattamento è per un lottatore che da ormai oltre sei mesi è il campione assoluto del suo roster? Per quale motivo deve essere umiliato ogni settimana, sempre, ovunque e da chiunque? Soprattutto in considerazione di ciò di cui è capace sul ring: lo ha dimostrato proprio contro i due colossi suddetti.

Con Reigns è stato in grado di costruire un match decisamente interessante in quel della Royal Rumble (prima del controverso finale), con Strowman ha mostrato tutta la sua agilità che tanto contrasta con il suo fisico piuttosto tozzo.

Si veda anche la rapidità con cui si è inventato una Frog Splash ai danni del gigante. Ma allora perché a fine show deve ogni volta essere umiliato, con i flash dei fotografi che lo immortalano steso al suolo contro chiunque? Un trattamento dalla federazione che si sta facendo settimana dopo settimana sempre più inspiegabile.

Soprattutto pensando che ora non sembrano più esserci intrecci degni di tal nome per la sua cintura, che quasi sta diventando un inutile corollario a quello che succede a Raw, con un guazzabuglio di lottatori che si scambiano occhiatacce a caso senza avere un vero obiettivo da centrare.

Quando è arrivato Reigns, quasi Strowman si è dimenticato che stava combattendo per il titolo. Meglio fare la faccia brutta al samoano, chissenefrega del panzone canadese e di quell'inutile gioiellino rosso con una W al centro che si porta appresso da mesi.

Ma perché?

In più Lesnar (attraverso Heyman, chiaro, sia mai che spiccichi una parola) ha rinnovato a Goldberg una sfida che ora non si capisce bene perché a rigore di logica Da Man dovrebbe accettare.

Di fatto è da novembre che lo ha solo annichilito. Chi glielo farebbe fare? Piuttosto Goldberg potrebbe prendersela con Undertaker, ossia colui che lo ha fatto fuori dalla Royal Rumble. Eh già, ma Taker ce l'ha a morte con Roman Reigns, che a sua volta ha eliminato lui dalla Rumble.

Eh, ma Reigns ora ha nel mirino Strowman, che ha nel mirino tutti. Con Kevin Owens malinconicamente sullo sfondo, sdraiato, con la cintura abbandonata da qualche parte.

Insomma, non si riesce proprio a capire dove possa andare a parare questo Raw, dove idee ce ne sono, ma sono tante e confusissime.

E c'è un vuoto di potere (se è vero che il potere ce l'ha chi è campione) che fa spavento. E a proposito di potere: Triple H. Dove arrivano le idee ci pensa la sfiga a tessere le sue trame: se c'era una storyline che filava era proprio quella tra The Game e Seth Rollins, con Samoa Joe nei panni di colui che giunge per scombinare le carte.

E le carte sono state scombinate fin troppo: altro infortunio per l'Architetto, WrestleMania a forte rischio. E ora? Contro chi mandare Triple H? E cosa farsene di Samoa Joe, appena arrivato e già senza nessuno contro cui andare a collidere?

Tanta confusione.

Quella che invece non c'è a SmackDown, dove c'è un nuovo, indiscusso campione WWE e un vincitore della Royal Rumble, che per definizione è indiscusso. E la terra delle opportunità e delle grandi innovazioni, dei giovani e dei talenti da lanciare si ritrova al momento con un main event inedito in programma per WrestleMania: John Cena contro Randy Orton.

Ma come sarebbe?

Sia questo Cena che questo Orton sono estremamente interessanti, come forse nessuno dei due lo era da anni. Ma perché mandarli ancora una volta uno contro l'altro? La speranza è che (come si mormora) l'Elimination Chamber stravolga le carte in tavola, magari eleggendo Bray Wyatt nuovo campione e mandarlo contro il suo attuale alleato.

Ma sarebbe giusto se il tanto atteso sedicesimo regno mondiale di John Cena durasse appena un paio di settimane?

E' solo l'ennesimo paradosso di una Royal Rumble che rischia di essere consegnata alla storia più per i suoi infiniti paradossi che per le storie che è andata a raccontare. E che potenzialmente potevano essere davvero tantissime.

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