Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei titani del passato che si sono presi il futuro



by MARCO ENZO VENTURINI

Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei titani del passato che si sono presi il futuro
Dirty Deeds - Verita' scomode: la Royal Rumble dei titani del passato che si sono presi il futuro

Basterebbe questa immagine, uno dei momenti clou dell'ultima puntata di Raw, per capirlo: la trentesima edizione della Royal Rumble, quella che andrà in scena stanotte da San Antonio, sarà una delle più belle di sempre.

Quantomeno per attesa e starpower, ma anche per aspettative. Anche se qualche rischio di cappellata ancora esiste, eccome.

Certo, la cartolina che la WWE ha voluto spedire a tutti i suoi fan da Cleveland, in Ohio, sembra difficilmente fraintendibile: nel 2017 tutti i colossi possibili (o quasi) si scontreranno con l'obiettivo di essere a WrestleMania e di lottare per il titolo assoluto, che sia quello di SmackDown o quello di Raw.

Brock Lesnar, Goldberg, Undertaker, Big Show, Randy Orton, Bray Wyatt, Chris Jericho. Senza considerare i possibili perdenti dai match validi per le massime cinture dei due roster, potenzialmente inseribili a loro volta nella rissa a 30 uomini.

E senza considerare le mille voci che parlano di Kenny Omega, Kurt Angle, Samoa Joe e praticamente l'intero roster di NXT.

Ne siamo sicuri: di questa Royal Rumble ci ricorderemo. Non è possibile una via di mezzo: sarà strepitosa o incredibilmente brutta.

E ovviamente il tutto dipenderà dalla sua costruzione. Ma non solo.

Passando in rassegna tutti i nomi elencati poche righe più sopra spicca infatti un dato potenzialmente allarmante: sono tutti pezzi da novanta di una o due generazioni fa, sportivamente parlando.

Big Show forse anche tre. La sola eccezione appare Bray Wyatt, che a dispetto delle pochissime vittorie conseguite in match importanti è stato forse l'unico in grado di costruirsi un'aura del genere. Nell'immaginario di tutti sono invece un gradino più sotto alcuni giovani eroi come per esempio Dean Ambrose, The Miz o Dolph Ziggler, quelli che dovrebbero essere gli eredi dei vecchi leoni del ring già da diversi anni.

Ma che proprio non riescono a costruirsi un'immagine simile.

E poi ci sono altri due lottatori, entrambi di Raw, che abbiamo volutamente tenuto fuori per analizzarli a parte. E che forse sono agli opposti in questi giorni e ormai queste ore che precedono il grande evento: Braun Strowman e Seth Rollins.

Strowman sembra rappresentare uno di quegli tsunami che vengono annunciati e di cui si riesce a stabilire la potenza tramortente.

Si sa che arriverà un disastro, ma si sa anche che non ci si potrà fare niente. L'ex Wyatt Family sarà la nuova grande sensazione di Raw e forse della WWE, che piaccia o no (e la prevalenza della stragrande maggioranza dei fan sembra proprio andare verso il "no").

Ma la dirigenza ha deciso e questo accadrà. Magari non alla Royal Rumble del 2017, ma accadrà. E comunque vada state pure certi che qualche spot di grandissimo livello, in questa Rumble, da Strowman arriverà.

E Rollins? Rollins è disperato.

Addirittura la sola minaccia di Triple H gli ha fatto perdere la possibilità di partecipare alla Rumble. Non è detto che sia veramente così, ma il dato è significativo. Un anno fa l'Architetto era l'ex campione del mondo, che aveva dovuto rinunciare alla cintura solo per infortunio quando era di gran lunga il primo lottatore dell'intera WWE.

Al Draft che si è tenuto solo sei mesi fa è stato scelto per primo. Primo. Niente John Cena, Brock Lesnar, AJ Styles, Randy Orton. Seth Rollins. E invece questo turn face si è rivelato uno dei più grossi errori degli ultimi mesi, dato che il ragazzo non ha certo perso il suo smalto, ma non riesce ad essere nemmeno lontanamente interessante come ai tempi in cui era il pupillo dell'Authority.

E con lo scontro con Triple H che finalmente inizia ad essere costruito, ora si profila addirittura un'assenza dalla Rumble. Non è detto che effettivamente arrivi, ma in una Rumble che punta ad essere quella con il più alto numero di stelle di sempre, l'assenza di Rollins sarebbe un segnale.

Grosso ed estremamente negativo.

Direbbe a tutti noi che il primo dei grandi giovani di questa WWE non è un vero grande. Perché proporre una Royal Rumble maestosa senza una sua presenza, con lui disponibile ed arruolato, si può.

E questo per la WWE del 2017 sarebbe una notizia orrenda.

A non partecipare alle Royal Rumble sono atleti come Bo Dallas, o Fandango, o i Vaudevillans. Non Seth Rollins. E invece il rischio è questo. Con il passato della WWE che ancora una volta rischia di prendersi il presente, andando a cancellare il futuro della stessa federazione.

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