Mancano meno di tre settimane alle Survivor Series, che mai come quest'anno si presenta come un PPV chiave per stabilire le sorti del brand nelle settimane a venire. Stephanie McMahon e Mick Foley, a ben vedere, hanno superato a pieni voti la gestione dello show che, presto, incrocerà la strada di Smackdown Live, a partire dalla prossima settimana, quando Daniel Bryan e Shane McMahon saranno nello show rosso per accendere ulteriormente la sfida tra brand.
In attesa della puntata di Smackdown Live, Raw ha saputo divertire, nonostante la lunga durata, e ha confezionato un main event coi fiocchi al rovente pubblico di Glasgow, finanche troppo partecipe alla causa. Un fatal 5 way tra i cinque componenti del team Raw ha chiuso la notte scozzese e la scelta ha premiato, eccome, il team creativo, che stavolta merita un plauso vero e sincero.
Non era facile combinare i vari membri della squadra rossa e, soprattutto, era difficile scrivere un finale che non danneggiasse nessuno dei lottatori presenti. Ma, come detto, la compagnia di Stamford non sta sbagliando un colpo e lo si può constatare in tre punti riassuntivi, che spiegano perché il main event di Raw sia stato effettivamente geniale.
1) Lo status dei partecipanti è rimasto invariato: se il finale rocambolesco, con lo schienamento involontario di Owens su Jericho, preserva l'amicizia fraterna tra i due canadesi, ne esalta al tempo stesso la scaltrezza e la buona sorte, che non sta aiutando gli audaci in quel di Raw.
Al tempo stesso, Glasgow ha assistito a un Rollins che da top face ha tutto lo spazio necessario per eseguire i suoi spettacolari spot. E se per piegare Reigns serve l'alleanza dei Jeri-KO, lo stesso può dirsi di Strowman, che per andare ko ha dovuto subire i colpi di tutti gli altri quattro sfidanti.
2) La storyline procede con coerenza: sì, perché il finale controverso non danneggia il buon Rollins, a un soffio dalla vittoria, né l'ex compare Reigns. Anzi, il riavvicinamento tra i due è raccontato bene, lasciando annusare al pubblico la possibilità di una reunion, salvo mandarla in fumo grazie alla trovata di turno dei due acerrimi rivali, Jericho e Owens, la cui amicizia risulta consolidata, così come la leadership.
E che dire di Strowman? Giusto non dipingerlo come il gigante senza cervello di turno, ma dotato di un minimo di giudizio. Che gli consente di non cadere nel tranello dei mind games dei suoi compagni di team. Eppure, la sua faccia al solo sentire nominare il suo ex leader, Bray Wyatt, la dice lunga sulla sua fragilità emotiva, celata dietro all'aspetto del duro.
3) L'hype aumenta: aspettando Smackdown Live, l'attesa per le Survivor Series aumenta e gran parte del merito va a Raw, che ha già lasciato intravedere le mille possibilità di overbooking nel 5 vs 5 contro lo show blu.
Tanti sono gli interrogativi che siamo incapaci di risolvere a tre settimane dal PPV ed è proprio questo che lo rende appetibile. Rollins e Reigns si riuniranno per una giusta causa? E l'amicizia di Jericho e Owens si incrinerà? Strowman subirà il fascino di Bray Wyatt così come successo a Orton? E Ambrose? Parteciperà alla reunion della sua ex stable o combatterà in nome di Smackdown, pur dovendo collaborare col nemico AJ Styles?
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