Dirty Deeds - Verita' scomode: Lesnar e Reigns, gli errori piu' gravi della WWE



by MARCO ENZO VENTURINI

Dirty Deeds - Verita' scomode: Lesnar e Reigns, gli errori piu' gravi della WWE
Dirty Deeds - Verita' scomode: Lesnar e Reigns, gli errori piu' gravi della WWE

La vita del booker WWE non è sempre facile. Capita infatti che si imposti un Draft ad hoc per costruire un'edizione memorabile di SummerSlam, che puntualmente arriva. Ma poi subentra l'ennesimo, gravissimo infortunio che costringe a rivedere profondamente i piani.

E a quel punto la castroneria, spesso, è dietro l'angolo.

E nella puntata di Raw tenutasi a Brooklyn, New York, lunedì scorso ne abbiamo vista una colossale. I match a quattro con in palio una posta altissima (in questo caso il WWE Universal Title) ultimamente sembrano piacere molto alla WWE, ricambiata peraltro dai lottatori che ne hanno disputato alcuni davvero memorabili.

Giustissimo quindi riproporne un altro, ma stavolta è stato compiuto almeno un errore davvero grossolano.

Sembra infatti piuttosto prematuro concedere un match tanto importante a Big Cass, in tutt'altre faccende affaccendato in questo momento e che soprattutto rischia di bruciarsi prima del tempo, portando il pubblico (che finalmente stava sostenendo uno di quei big guys che tanto piacciono a Vince McMahon) a voltare le spalle al partner di Enzo Amore.

Si rischia, insomma, una rapidissima deriva in tutto e per tutto uguale a quella capitata a Roman Reigns. E qui vengono le dolenti note.

Il samoano è reduce da una chiacchieratissima sospensione per violazione del Wellness Program.

Chiacchieratissima non tanto nel merito, quanto in ciò che rappresenta, dato che stiamo parlando del lottatore che la WWE ha cercato in tutti i modi di imporre come suo nuovo volto da copertina. Beh, un segnale la WWE l'ha dato: ha privato il Mastino del titolo e l'ha fatto uscire dal giro per la cintura più importante.

Nel mentre è anche riuscita a ricostruirne parzialmente l'immagine coinvolgendolo in una faida per la cintura di campione degli Stati Uniti gestita benissimo anche grazie al lavoro di Rusev.

Proprio per questo motivo è incomprensibile il suo inserimento nel match a quattro per il WWE Universal Title.

Incomprensibile e sbagliato. Ci metti tanto tempo a trovare la giusta dimensione a un lottatore che comunque consideri un tuo patrimonio e poi vanifichi tutto? E soprattutto, che messaggio vuoi dare? Reigns ha sbagliato e va punito: la sua sospensione risale al 21 giugno, fino al 21 luglio non poteva lottare.

Possibile che nel suo primo mese dopo il ritorno gli siano stati concessi due match per due cinture in poco più di una settimana di tempo? In passato lottatori che avevano commesso errori analoghi avevano attraversato purgatori di mesi, a volte anni.

Dopo due mesi riecco il buon Roman in lizza per diventare campione assoluto. Una scelta completamente sbagliata, che la WWE rischia di pagare a caro prezzo.

Poi c'è la questione Brock Lesnar. Niente da dire sul comportamento della Bestia: è sempre più chiaro che si sia comportato perfettamente secondo copione, come del resto il suo avversario Randy Orton.

Ma l'intera operazione somiglia a un incredibile autogol della WWE. E i motivi sono due. Il primo: si sta costruendo sempre più quest'aura di Lesnar come lottatore impossibile da battere, in qualsiasi match, con qualsiasi avversario e su qualsiasi terreno.

E questo è un problema: nessuno è immortale, qualsiasi leggenda prima o poi viene sconfitta. Ma più in alto sali, più grosso dev'essere l'ostacolo che ti fa cadere. E Lesnar ha abbattuto troppi colossi di recente.

Chi potrà mai batterlo, quindi? Nel roster attuale, nessuno. E sicuramente non possono essere proposti match in cui a vincere contro di lui sia il Big Cass o il Roman Reigns di turno: sarebbe uno schiaffo alla logica, oltre che all'intelligenza dei fan che sicuramente non lo perdonerebbero.

Il secondo problema, se possibile, è ancora più grosso.

Questo Brock Lesnar imbattibile si sta sempre più configurando come un lottatore di MMA prestato per errore al wrestling, a partire dal suo look per arrivare allo stile di lotta. Il tutto in un periodo in cui Conor McGregor ha messo alla berlina l'intero mondo del wrestling dando - in sintesi - dei pagliacci a tutti i suoi protagonisti.

E la WWE come tutela se stessa e la disciplina che rappresenta? Prendendo un lottatore vestito da combattente UFC e facendogli demolire una leggenda vivente del proprio roster, che con i suoi dodici titoli mondiali è di fatto il secondo lottatore più blasonato di cui dispone dopo John Cena (un John Cena che per altro sembra sempre più stare tirando i remi in barca, anche se in maniera eccezionalmente buona come visto nel match con AJ Styles chiuso addirittura gettando al suolo la fascetta del "Never Give Up").

Insomma, da macchina da soldi Brock Lesnar sta rischiando di trasformarsi in vero e proprio problema per la WWE.

Che per fare del grande wrestling sta passando il messaggio che i lottatori diventano imbattibili praticando altri tipi di disciplina. Complimenti...