Dirty Deeds - Verita' scomode: non e' importante il microfono, ma come lo usi
by MARCO ENZO VENTURINI
Hai voglia a dire che WWE Monday Night Raw è diventato uno show lungo e stanco, che tre ore sono troppe e che vengono infarcite di parole inutili che non fanno altro che addormentare lo show e a diminuire l'interesse.
Perché se a parlare sono due veri fuoriclasse della disciplina, tutto questo viene cancellato in un attimo.
La notte di Oklahoma City, lunedì scorso, ce l'ha dimostrato in maniera clamorosa. E in due singoli momenti.
Il primo: quando i sei attuali iscritti al Money in the Bank Ladder Match si sono ritrovati ad affrontarsi verbalmente sulla sommità delle scale al centro del ring. Ed è quasi superfluo sottolineare come un immenso Chris Jericho (che trasuda carisma anche solo accavallando le gambe), Kevin Owens e Dean Ambrose abbiano surclassato gli altri tre.
Ma a superarsi sono stati, per la seconda settimana di fila, John Cena e AJ Styles.
Finalmente sta vedendo la luce una vera rivalità, sensata e non messa insieme con lo scotch.
Finalmente sta vedendo la luce una rivalità in cui due atleti e soprattutto due uomini andranno uno contro l'altro (si suppone ben oltre la durata di un semplice PPV, oltretutto "di passaggio" come Money in the Bank) con il pubblico che può chiaramente percepire i motivi alla base della contesa.
E il merito è anche dei due, che hanno dato vita a uno scambio verbale di un'intensità che non si vedeva da qualche tempo.
Usiamo il criterio che potrebbe usare nostra nonna, che guarda per la prima volta un segmento parlato di wrestling e cerca di capire per chi parteggiare.
Senti John Cena, che dice che si stavano ponendo le basi per un match da sogno, che però il suo avversario ha "rovinato" cercando scorciatoie. E ti dici: "Beh, ha ragione". Poi senti AJ Styles, che ammette che era tutto un piano.
E che da 15 anni lotta in tutto il mondo, facendosi riconoscere da Tokyo a Guadalajara per il suo tasso tecnico praticamente assoluto, e che un lottatore come John Cena rappresenta un'offesa per lui. E ti dici: "Beh, anche lui ha le sue ragioni".
Quindi John Cena sottolinea che, con tutto questo retaggio, Styles è arrivato in WWE fallendo alla Royal Rumble, contro Jericho e contro Roman Reigns. E fallendo contro Reigns è quantomeno complicato riuscire a battere Cena.
E ti dici: "Punto per Cena". Torna a parlare Styles, che dice che è stato costretto a farlo, perché uno come John Cena è uno che seppellisce gli avversari come AJ Styles. Il quale invece vuole salire ai vertici della federazione, e vuole avere le spalle coperte.
E ti dici: "Punto per AJ Styles".
Insomma, in soli otto giorni è stata costruita una rivalità autentica, una di quelle che ti mette in difficoltà. Anche solo a capire chi possa prevalere. Una rivalità in cui, al netto della tradizionale divisione tra face (in questo caso Cena) e heel (AJ Styles), trovi un senso nelle azioni di entrambi i contendenti.
Dopo tante faide "supereroi" contro "supervillain", finalmente è stato costruito un match adulto, in cui se la vedranno due uomini e non due macchiette.
Questa dev'essere la nuova era della WWE. E che dietro ci sia Stephanie McMahon, che ci sia Shane, che ci sia Triple H o che ci sia Theodore Long (imbarazzante), questa è la strada da seguire.