La All Elite Wrestling è sicuramente cresciuta molto dalla sua fondazione nel 2019. La compagnia di Tony Khan, nata per essere una valida alternativa alla WWE, è riuscita nel suo intento attirando numerosi talenti.
In una lunga intervista rilasciata a Marc Maron per ‘WTF’, è stato chiesto al presidente della AEW se ritiene possibile una collaborazione con la WWE in futuro: “Chi lo sa? Sono aperto a qualsiasi tipo di iniziativa e penso che sarebbe interessante sperimentare qualcosa del genere in futuro.
Le compagnie di wrestling dovrebbero lavorare insieme per dar vita a qualcosa di unico, l’ho sempre detto. Non so se vedremo mai una collaborazione tra la AEW e la WWE, ma niente è impossibile in questo business.
AEW e WWE sono come Marvel e DC, non so se mi spiego. Nel caso in cui si riuscisse a trovare un accordo per una collaborazione, si solleverebbero diverse questioni di natura politica”.
La proposta di Tony Khan
Gli ultimi mesi non sono stati semplicissimi per la All Elite Wrestling.
La federazione di Tony Khan ha infatti visto partire Cody Rhodes, che ha deciso di tornare in WWE dopo sei anni. Come se non bastasse, Jeff Hardy è stato sospeso dopo essere stato arrestato per guida in stato di ebbrezza a CM Punk ha provocato una rissa nel backstage dopo ‘All Out’.
Secondo quanto riferito da Dave Meltzer, noto corrispondente del ‘Wrestling Observer’, il presidente della AEW Tony Khan non ha intenzione di liberare CM Punk. L’ex campione del mondo continua ad essere inattivo e non ci sono piani per reinserirlo nella programmazione della AEW.
Punk è rimasto intrappolato in una sorta di limbo: Tony Khan non vuole usarlo a breve, ma non ci sono state nemmeno discussioni sul suo rilascio dalla compagnia. Nell’ultima edizione di ‘The Wrestling Time Machine’ su Sportskeeda, Bill Apter ha raccontato i fatti che portarono alla separazione tra Cm Punk e la WWE.
“CM Punk era molto frustrato in quel periodo e non si faceva problemi ad ostentare quella rabbia davanti al mondo. Non era una cosa salutare per la WWE. Era un atteggiamento che non giovava né alla reputazione della WWE né dal punto di vista commerciale” – ha spiegato Apter.