Madison Rayne: "Sarò principalmente la coach della divisione femminile AEW"
by ANDREA SCOZZAFAVA | LETTURE 954
Parlando durante il podcast "AEW Unrestricted" di questa settimana, l'ex superstar di Impact Wrestling Madison Rayne ha parlato delle sue sensazioni al primo giorno all'interno della compagnia e dei suoi incarichi in AEW.
Madison Rayne: "Mi sono fatta conoscere dai miei nuovi fan"
Sul suo ruolo da coach, da wrestler o da entrambi in AEW: "Sono felice di essere qui. Era passato così tanto tempo dall'ultima che mi sono sentita in questo modo, come una bambina in un parco giochi. Quando sono entrata sul ring mi sentivo felice e non sapeva nemmeno cosa fare. Tutti sono stati così accomodanti e così simpatici con me, quello è stato il mese migliore della mia carriera. Quando ho parlato e ho avuto i primi contatti per venire in AEW, è stato principalmente con il ruolo di coach. Poi ovviamente c'erano quelli che dicevano: 'Sappiamo che sai lottare. Hai lottato a lungo, quindi potrebbero esserci momenti in cui ti vedremo come wrestler sul ring.' Per me era una cosa fantastica. La wrestler che c'è dentro di me ha ancora voglia di muovere le mani. Mi sono divertita ad uscire in un'arena piena di fan della federazione. Riuscire a tornare a volte a lottare per rimediare a un po' di quel prurito che ho ancora, è perfetto. Mi piace tanto lottare ma penso che andando avanti nel tempo, il mio dovere principale sarà quello di fare da coach della divisione femminile. Penso che sia comunque stato fantastico anche perché da quando sono entrata ho fatto già un paio di match per i fan. Io non ho ancora molta familiarità con questi fan, alcuni potrebbero non sapere chi fosse Madison Rayne. Per loro sono salita sul ring e ho mostrato ciò di cui sono capace. Spero quindi di essermi guadagnata la fiducia della gente che forse non mi conosceva fino a prima del mio arrivo. Sono così felice di averlo fatto per questo motivo. Sono sempre felice di accettare nuove sfide e continuerò ad accettarle se mai mi verranno messe ancora di fronte. Ma penso che per ora, per quanto ne so, mentre siamo seduti qui, il mio ruolo principale non sarà quello di lottare".